Atessa, col braccio sotto la pressa: 21enne perde una mano 

Incidente sul lavoro alla Tecnomec Sud in Val di Sangro. Manzi (Uilm): «Non bisogna abbassare mai la soglia di guardia sulla sicurezza»

ATESSA. Ha perso la mano destra, rimasta schiacciata da una pressa mentre stava lavorando in fabbrica. Brutto infortunio sul luogo di lavoro per un operaio di appena 21 anni. D.P., di Pizzoferrato, è rimasto gravemente ferito ieri mattina, nello stabilimento della Tecnomec Sud di Atessa, fornitrice per il gruppo Fiat e specializzata nella lavorazione e nella saldatura di particolari in lamiera.
Il giovane operaio, ieri mattina, era a lavoro nella sua postazione, come ogni giorno. Intorno alle 9 qualcosa è andato storto. Mentre D.P. lavorava a un laminato da stampare, la mano e l’avambraccio destri sono rimasti schiacciati sotto una pressa. Le urla di dolore del 21enne hanno richiamato l’attenzione dei colleghi, che hanno dato subito l’allarme. Il macchinario è stato fermato immediatamente, ma il danno all’arto era già grave.
La mano è uscita spappolata dalla pressa. Nella fabbrica della Val di Sangro è arrivata un’ambulanza del 118, mentre da Pescara si è alzato in volo l’elisoccorso. L’operaio è stato caricato sul mezzo di soccorso e accompagnato nell’area dove è atterrato l’elicottero. Da qui il ferito è stato trasportato nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Chieti, dove è stato sottoposto a un lungo e delicato intervento. Purtroppo i medici non sono riusciti a salvargli la mano. Il referto del resto, che parlava di “sfacelo traumatico alla mano destra e frattura esposta dell’avambraccio”, lasciava poche speranze.
Sull’incidente indagano i carabinieri della compagnia di Atessa, coordinati dal luogotenente Federico Ciancio, e gli ispettori del lavoro della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, che ieri mattina hanno effettuato un sopralluogo nello stabilimento della Tecnomec sud. Da una prima ricostruzione sembra che il lavoratore stesse sistemando un pezzo sotto la pressa spenta, quando il macchinario si sarebbe rimesso in movimento. Una riaccensione improvvisa, che non ha permesso all’operaio di mettere in salvo mano e avambraccio. Sull’infortunio sono in corso accertamenti. Il macchinario è stato posto sotto sequestro. Il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto.
«È orribile perdere una mano a 21 anni per lavorare e portare a casa uno stipendio», commenta Nicola Manzi, segretario della Uilm Chieti-Pescara, «questo gravissimo infortunio sul lavoro deve essere un monito per tutti a non abbassare mai la guardia nel continuare a vigilare e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro». Per una triste sorte D.P., una quindicina di anni fa, perse il padre in un incidente sul lavoro, con il trattore in campagna. (s.so.)
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