Uno sciopero alla ex Blutec in Val di Sangro

Atessa, il caso Blutec diventa scandalo: arrestati i vertici

Presidente e ad ai domiciliari: hanno distratto i fondi pubblici. Sequestrato il sito di Termini Imerese. Le ripercussioni in Abruzzo, aumentano le preoccupazioni per lo stabilimento in Val di Sangro. Usb: "Subito un incontro con il ministero"

ATESSA. Deflagra il caso della Blutec, l'azienda con uno stabilimento anche in Val di Sangro e che di recente cambiato ragione sociale in Ingegneria Italia al cui vertice è rimasto il management Blutec. I vertici Blutec sono stati arrestati. Si tratta del presidente del consiglio di amministrazione Roberto Ginatta e dell'amministratore delegato Cosimo Di Cursi, agli arresti domiciliari. I due manager sono accusati di aver utilizzato 16 milioni di fondi pubblici (Invitalia) indirizzati allo sviluppo dell'azienda ed in particolare dello stabilimento di Termini Imerese, che è stato sequestrato.

Una notizia che trova ripercussioni in Abruzzo alla luce delle proteste e delle rivendicazioni sindacali nei confronti dell'ex Blutec con il futuro dell'azienda incerto e centinaia posti di lavoro in bilico. "Abbiamo avuto, a ridosso delle elezioni regionali abruzzesi, in un tavolo ministeriale convocato ad hoc per lo stabilimento di Atessa, delle rassicurazioni rispetto ad una trattativa per l'acquisizione dell'azienda da parte della Ma s.r.l.", ricorda Luigi Iasci, coordinatore dell'Unione sindcale di base (Usb) Abruzzo. "Ci eravamo lasciati al tavolo con la promessa della riconvocazione di un nuovo incontro al ministero per la fine di febbraio. Ad oggi non c'è stata alcuna riconvocazione e anzi, ci svegliamo questa mattina leggendo sui giornali che la Blutec è posta sotto sequestro e che i manager sono stati arrestati. A questo punto tutte le nostre preoccupazioni sono diventate realtà, chiediamo a gran voce l'immediata convocazione del tavolo ministeriale e la presa in carico da parte del governo e del ministro del Lavoro del futuro dello stabilimento".