Atessa, rimossi i manifesti di cordoglio per Priebke

Sconcerto per i manifesti affissi in città per ricordare la scomparsa del boia delle Fosse Ardeatine. Condanne da sindaco, Pd e Sel

ATESSA. È stato come un pugno nell’occhio che, oltre al dolore, provoca un livido resistente a scomparire. La città “Medaglia di bronzo al valor civile” per fatti accaduti durante la Seconda guerra mondiale, che a dato i natali a Pietro Benedetti (antifascista fucilato a Roma), e con una storia antifascista di rilievo, domenica si è svegliata con manifesti funebri che hanno indignato la sua popolazione. Ignoti hanno espresso il cordoglio per l’ex ufficiale delle SS e boia delle Fosse Ardeatine, Erich Priebke con questa frase: “Riposa in pace Capitano”, firmato “I Camerati Atessani”.

Lo sdegno è ampliato anche perché Priebke, poco prima di morire, ha ribadito che l’Olocausto è un’idiozia inventata dai vincitori per screditare i poveri nazisti; mai un segnale di pentimento né di umana compassione verso i parenti delle vittime, non solo Ebrei, trucidati dalla lucida follia, dal sonno della ragione che genera solo mostri.

«I manifesti della morte del boia nazista, rappresentano un affronto alla dignità dell’uomo», afferma in una nota il Partito democratico di Atessa, che annuncia un’interrogazione in consiglio comunale e non esclude eventuali altri provvedimenti. «Invitiamo gli altri partiti e movimenti cittadini a prendere le dovute distanze e a condannare l’accaduto», dice Andrea Di Cola, segretario pd , «Atessa ha ricevuto la medaglia di bronzo al valor civile proprio per le vittime che il suo popolo ha subito durante il secondo conflitto mondiale a causa dei nazifascisti e per la fucilazione a Forte Bravetta, per opera del plotone della Polizia africa italiana di Pietro Benedetti”.

Immediata la presa di posizione dell’amministrazione comunale. «Condanniamo in maniera ferma e decisa l’affissione dei manifesti», afferma il sindaco Nicola Cicchitti, «oltre a rimuoverli abbiamo inoltrato un esposto alle Procura della Repubblica di Lanciano, al prefetto e ai carabinieri per individuare i responsabili del gesto. La storia democratica di Atessa non può essere macchiata da qualche scriteriato che, oltre a non amare la propria città, si nasconde dietro un becero anonimato».

Sull'argomento interviene anche Sel: «Esprimiamo autentica commiserazione verso gli autori che nella propria codardia hanno pensato di rimanere anonimi», dice Mirko Pagliai, della segreteria provinciale, «Bene ha fatto la cittadinanza di Atessa, coerentemente con la propria storia, a condannare senza esitazioni e senza distinguo il vile episodio».

Matteo Del Nobile

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