i dati contrastanti

Atessa, Sevel: ping-pong sull’adesione allo sciopero

La Fiom: «Prodotti solo 270 furgoni contro 400». L’azienda: «Fermi 126 operai su 1.447, altro flop»

ATESSA. Sono ancora discordanti i dati sulle adesioni alla sciopero della Fiom in Sevel. Sindacato e azienda sembrano descrivere due realtà completamente diverse. Da un lato la Fiom che festeggia una «straordinaria adesione», con un «evidente e notevole rallentamento della produzione». Dall’altro la direzione aziendale sciorina numeri a una sola cifra. Lo sciopero per l’azienda avrebbe avuto un successo minore di quello di sabato scorso arrivando a toccare soltanto l’8,7% degli operai impegnati nel turno. In particolare si tratta di 126 persone sulle 1.447 previste. Come accaduto anche per il precedente sabato di protesta, se si considerano anche gli impiegati, una cinquantina, la percentuale di adesione scende all’8,4%. Il dato di ieri, quindi, sarebbe ulteriormente in calo rispetto all’agitazione di sabato scorso, 9 luglio, quando le percentuali erano state rispettivamente dell’8,9% (solo operai) e 8,7% (operai e impiegati). Anche la produzione non avrebbe subito alcun contraccolpo. I furgoni completi prodotti ieri mattina nel turno di straordinario sono stati 272, in linea con il programma di produzione previsto. Lo scorso sabato furono 375, sempre in linea con quanto programmato.

Tutto regolare, insomma, con scioperi che non riuscirebbero minimamente a scalfire la pianificazione aziendale sia per il lavoro da portare a termine e sia per la strategia produttiva che sta vedendo il ricorso costante ai turni di straordinario, così come del resto era stato stabilito nel contratto collettivo specifico con Fiat, siglato da tutte le maggiori forze sindacali ad eccezione di Fiom. Ma il sindacato metalmeccanico della Cgil non ci sta a questi numeri. «Le tre linee finali del montaggio», interviene il segretario provinciale, Davide Labbrozzi, «producono solitamente 400 furgoni, mentre ieri mattina ne sono stati impostati 270 con l’aiuto dei lavoratori del pomeriggio, della notte e di team leader sulle linee. Una delle linee risultava completamente ferma, si tratta di un ottimo dato. L’alta adesione alla protesta», prosegue il segretario Fiom, «conferma la necessità posta dai lavoratori di riaprire un reale confronto che sappia conciliare l’esigenza produttiva con i bisogni ampiamente descritti nelle nostre comunicazioni precedenti, ovvero ridare dignità al lavoro e alle persone che lo eseguono. In Sevel, inoltre, è inderogabile la necessità di corrispondere ai lavoratori una maggiore retribuzione tenuto conto dei sacrifici richiesti e poi imposti con il contratto Fiat. È giunto il momento che i sindacati firmatari il Ccsl facciano un passo indietro per ridare dignità, protagonismo e decisionalità ai lavoratori».

Lo sciopero Fiom riguarda tre giornate di straordinario di luglio: il 9, 16 e 24. Tra le motivazioni c’è proprio l’applicazione degli straordinari. La Sevel si trova di fronte a un’altra eccezionale salita produttiva. Il 2016 dovrebbe chiudersi con la produzione di oltre 280mila furgoni, oltre 20mila in più rispetto al record 2015.

Daria De Laurentiis

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