Atessa, tagli ai servizi per minori incassi Imu

L’assessore Pellegrini: «La perdita del gettito è del 20% ma non possiamo alzare le tasse»

ATESSA. Piangono le casse comunali dopo la scadenza della prima rata dell’Imu per il 2013, derivante dai versamenti effettuati dai cittadini e dalle imprese come prima rata. La prospettiva è di tagliare i servizi, perché non è intenzione degli amministratori comunali continuare ad alzare le tasse.

La somma dei versamenti effettuati, corrispondente al 50% del totale, ammonta 1.300.000 euro per cui il gettito totale per l’intero anno, compresa la rata di saldo con scadenza a dicembre, si dovrebbe attestare sui 2.600.000 euro a fronte di un introito Imu del 2012 pari a 4.200.000 euro.

«Tale perdita di gettito, il 20% del totale delle entrate, non è sostenibile, non si riusciranno a garantire più i servizi ai cittadini», dice l’assessore al bilancio e vicesindaco Vincenzo Pellegrini, che aggiunge: «Questo è il risultato di scelte improvvisate e di non scelte del governo centrale. Non si può fare campagna elettorale per il governo promettendo di togliere un’entrata che è di competenza dei Comuni».

Con la sospensione del pagamento Imu sulla prima casa, il Comune di Atessa ha perso 600.000 euro. «Con questi dati non siamo in grado di approvare un bilancio e di conseguenza dobbiamo tagliare i servizi, in quanto non è nostra intenzione continuare ad alzare le tasse come sta facendo il governo; le aziende e le famiglie sono allo stremo, i governanti devono mettersi in testa di tagliare la spesa pubblica improduttiva, i privilegi ai soliti noti».

I Comuni negli ultimi tre anni hanno ridotto la spesa di oltre il 16%, al contrario lo Stato centrale l’ha aumentata. «Bisogna avere il coraggio», dice sostiene il vicesindaco, «di fare interventi che nel breve periodo possono essere impopolari, ma nel lungo periodo garantiscono la tenuta dell’intero sistema socio-economico».

Matteo Del Nobile

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