Auto bruciata a un imprenditore

Raid con benzina e miccia davanti alla casa del titolare del Safari Park.

ROCCA SAN GIOVANNI. Hanno cosparso di liquido infiammabile i pneumatici al lato del guidatore e gli hanno dato fuoco. Hanno scardinato lo sportellino del carburante e nel serbatoio hanno lanciato una miccia accesa. Era un gesto per far male, quello portato a termine l’altra notte nella zona del Safari Park, in contrada Scalzino, a poca distanza dal casello di Rocca San Giovanni-Lanciano. Ignoti hanno preso di mira l’auto di uno dei titolari, Mario Bellucci.

Erano passate da poco le 2 quando uno degli addetti al parco ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Una donna che abita a poca distanza dall’ingresso della struttura aveva udito un’esplosione all’esterno. Si è affacciata alla finestra e ha visto l’auto, una Fiat Ulisse, sempre più avvolta dalle fiamme. E’ corsa a svegliare gli altri addetti al parco e la famiglia di Mario Bellucci. Il gruppo è arrivato in strada munito di estintori e secchi d’acqua. Di lì a poco sono giunti anche i pompieri del distaccamento di Lanciano pronti nel loro intervento. In pochi minuti il rogo era spento. Sono stati scongiurati danni alle altre auto in sosta nelle vicinanze. I pompieri alle 3,30 erano già tornati in caserma.

L’ispezione al veicolo non ha lasciato spazio ai dubbi: il mezzo è stato bruciato. I danni, anche se di notevole entità per la vettura del 2004, sono circoscritti alla parte sinistra, il lato del guidatore. Sulla vicenda in conseguenza del rapporto redatto dai vigili del fuoco, sono in corso indagini dei carabinieri della caserma di Fossacesia e del nucleo investigativo della compagnia di Ortona. Una denuncia è stata presentata ieri mattina anche dal proprietario dell’auto. Una informativa sarà consegnata ai magistrati della Procura frentana.

«Non riesco a capire il motivo di questo gesto», ha commentato Bellucci, «visto che qui siamo in armonia con tutti. Questa zona è tranquilla. Ieri sera c’era una festa da queste parti e quindi c’era anche un certo viavai di gente: se qualcuno ha visto qualcosa dia una mano agli investigatori nelle indagini. Da ben 27 anni ci troviamo in questo posto e mai abbiamo avuto problemi. Non risulta nemmeno che i componenti le nostre famiglie abbiano subito minacce. Mi viene da pensare, però», prosegue Bellucci, «che l’attività che svolgiamo, anche se non è analoga ad altre, possa dare fastidio a qualcuno, forse di altre regioni.

Al Safari Park è un continuo di gente per gli animali che proponiamo ai visitatori: abbiamo fatto conoscere questa zona a mezza Italia. Con la nascita dei leontigre, sono venuti visitatori da Torino, Milano e Bologna. Non si trascuri», conclude l’uomo, «che abbiamo lasciato qui per anni il materiale delle nostre strutture del tutto incustodito e al ritorno non è mai mancato nulla».