Auto bruciate, pista dei vandali

Indagini a tutto campo: si valuta l’ipotesi della vendetta per droga.

LANCIANO. Gli investigatori battono la pista degli atti vandalici. Ma c’è chi sostiene che sotto sotto si sia scatenata una sorta di vendetta per la droga non pagata. Gli incendi di sei auto dell’altra notte disegnano comunque uno scenario a dir poco preoccupante per la città.

Le indagini. I carabinieri non si sbilanciano ma l’ipotesi delle auto bruciate con uno scopo unicamente vandalistico viene ritenuta verosimile. «Escludiamo altre forme di criminalità», si limita a dire Geremia Lugibello, capitano dei carabinieri e comandante della Compagnia di Lanciano. Per gli investigatori i proprietari delle vetture danneggiate sono tutti incensurati, nessuno ha avuto grane con la giustizia. Soprattutto non ci sono per essi legami con la malavita. Altra questione: il numero degli attentatori. Per i carabinieri sono stati due.

Una notte folle.
Il primo incendio è scoppiato intorno all’una e trenta della notte fra martedì e mercoledì. Nel rione Santa Rita è stata data alle fiamme una Fiat 500 di un 28enne del quartiere. Il fuoco ha interessato in parte anche una Opel Corsa di un 40enne, anche lui della zona, posta nelle vicinanze della prima auto. I vigili del fuoco del distaccamento frentano non hanno fatto in tempo a rientrare in caserma che è scattata una seconda emergenza, questa volta in un’altra zona della città. Erano passate due ore e mezza dal primo rogo quando una nuova chiamata è giunta da viale Cappuccini.

Qualcuno aveva dato fuoco alla Opel Corsa di un 60enne. Pochi minuti dopo, in via Spaventa, nelle vicinanze della sede legale e amministrativa della Asl, le fiamme hanno distrutto una Volkswagen Golf e un’Alfa 147, rispettivamente di un 27enne e di una società di leasing. Danneggiata anche una Fiat Idea di un 43enne. Nelle auto è stato gettato del liquido infiammabile. Chi ha agito ha forzato le portiere non essendoci traccia di vetri infranti con qualche arnese. «I fatti appaiono slegati», sostengono gli investigatori. Poi continuano: «Le indagini sono sviluppate a 360 gradi per trovare anche il più piccolo elemento che possa dare una direzione certa alle attività investigative».

I precedenti.
Neanche un mese fa l’auto di un carabiniere fu data alle fiamme sotto casa, in via Silone, vicino al centro commerciale “La Fontana”. Un mese prima ignoti bruciarono la pizzeria “Bella Napoli”, in via Santo Spirito. Qualche ora prima prima il titolare dell’attività aveva subito una rapina. Ad aprile ci sono stati l’incendio di due auto in via Marciani, a Santa Rita, e di un’altra vettura in piazza Dei Frentani, a Lancianovecchia. Prima ancora, a marzo, un furgone bruciato in piazza Garibaldi, un altro furgone distrutto in piazza Della Vittoria, un’auto data alle fiamme sempre in via Marciani.