Autonomia differenziata, è record in città

27 Settembre 2024

Proposta di referendum per abrogare la legge, raccolte 1.085 firme. Cotellessa: mobilitazione da primato

LANCIANO. Sono state 1.085 le firme cartacee raccolte in città da fine luglio a inizio settembre per la proposta di referendum contro le disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario che ha visto impegnato il comitato organizzatore locale, con la presenza dei volontari dei partiti, delle associazioni, movimenti e sindacati. La scorsa settimana sono state completate le certificazioni di iscrizione nelle liste elettorali nei comuni e i moduli, con le firme e i certificati, sono stati inviati al Comitato organizzatore nazionale a Roma che depositerà le firme in Corte di Cassazione entro il 30 settembre in base alle disposizioni di legge vigenti.
«Alle firme cartacee», spiega uno dei membri del comitato, il consigliere di Uniti X Lanciano, Piero Cotellessa, «vanno aggiunte centinaia di firme digitali sul sito del ministero degli Interni, con accesso tramite Spid e carta d’identità elettronica come previsto dalle nuove norme vigenti. Per Lanciano è il secondo record cartaceo degli ultimi 20 anni in una raccolta referendaria. Solo il referendum sulla fecondazione medicalmente assistita del 2004 raccolse più firme, 1.375 per la precisione, ma all’epoca non esistevano ancora le firme digitali. Probabilmente aggiungendo le firme elettroniche questa volta è stato superato anche quel record. In ogni caso quest’anno», prosegue Cotellessa, «con il quesito referendario contro l’autonomia differenziata sono state superate le 971 firme cartacee raccolte a Lanciano nel 2021 per il referendum sull’eutanasia legale. A livello nazionale si parla di oltre un milione di firme raccolte e quindi Lanciano avrebbe contribuito per oltre un millesimo a questo risultato. Il comitato locale di Lanciano», conclude la nota, «soddisfatto della grande partecipazione riscontrata, ringrazia tutti i sottoscrittori e i volontari che hanno permesso questo traguardo nel giro di sei settimane e si mobilita, fin da ora, per la campagna referendaria della prossima primavera quando, Corte Costituzionale permettendo, saranno chiamati al voto tutti gli elettori italiani per scegliere se abrogare o meno la legge». (d.d.l.)