Autovelox nascosti, cancellate le multe

Il giudice di pace accoglie i primi ricorsi e spiana la strada alle altre contestazioni.

LANCIANO. Il giudice di pace accoglie i primi ricorsi contro le “imboscate” con l’autovelox. Sono state annullate le contravvenzioni effettuate dalla polizia municipale di Santa Maria Imbaro, e impugnate dai primi cinque automobilisti incappati nei «controlli selvaggi» lungo la strada provinciale per Rocca San Giovanni. Una decisione che apre la strada agli altri trenta ricorsi pendenti negli uffici del giudice di pace di Lanciano. Sono quelli presentati dal comitato spontaneo, nato lo scorso anno a Rocca, per contrastare l’utilizzo distorto dei rilevatori di velocità da parte degli enti locali.

«Solo nel periodo agosto-settembre 2008 lungo la Provinciale sono stati fatti 162 verbali, come attestato dalla stessa amministrazione di Santa Maria Imbaro», ribadisce Emilio Pio Caravaggio, fondatore e responsabile del Comitato che oggi gioisce per questo primo risultato ottenuto, «l’uso dell’autovelox deve essere preventivo e non repressivo, quindi non deve servire a rimpinguare le casse comunali». Il giudice Di Francesco ha ritenuto fondati i ricorsi dei primi cinque automobilisti, che avevano impugnato le contravvenzioni effettuate dai vigili del Comune di Santa Maria Imbaro.

In base ai ricorsi presentati con il patrocinio del legale del Comitato, Barbara Rosati, l’autovelox era nascosto o comunque non visibile: la sua presenza non era indicata da segnaletica mobile, come previsto dalla normativa.
Le multe annullate variavano da 50 a 170 euro, a seconda della velocità rilevata dal macchinario, e prevedevano la penalizzazione di punti sulla patente. Nei prossimi giorni si conosceranno le motivazioni della decisione del giudice. «Abbiamo contestato errati riferimenti normativi e caratteristiche tecniche del Velomatic, ma soprattutto come l’autovelox non fosse adeguatamente segnalato», precisa l’avvocato Rosati, «è un buon precedente per gli altri ricorsi».