Avvocati, regole dei giudici bocciate

Camera penale: no al protocollo udienze proposto da Spiniello

CHIETI. I magistrati del tribunale hanno stilato un proprio protocollo delle udienze, inviato all'ordine degli avvocati per la sottoscrizione «senza alcuna concertazione e scavalcando la Camera penale», dice il presidente Goffredo Tatozzi. Non c'è pace tra i giudici presieduti da Geremia Spiniello e gli avvocati penalisti che insieme con i colleghi dell'ordine forense dal 2008 stanno chiedendo l'adozione di un «protocollo delle udienze» che sia ampiamente condiviso dalle parti. Regolamentazione adottata da tutti i tribunali d'Italia e recentemente sottoscritta anche dalla Corte d'Appello aquilana.

Ieri mattina i rappresentanti della Camera penale di Chieti «Carlo De Virgiliis» si sono riuniti in assemblea e hanno bocciato, senza mezzi termini, il protocollo delle udienze elaborato dai giudici che hanno inviato la bozza al consiglio dell'ordine forense, eludendo la Camera penale, con la sola precisazione «di rimanere in attesa dell'indicazione della seduta per la sottoscrizione», «con ciò significando esplicitamente», dicono nella delibera i penalisti, «che nessun contraddittorio è possibile sul testo».

Ma anche il consiglio dell'ordine, presieduto dall'avvocato Pierluigi Tenaglia, non ha gradito questo comportamento assertivo della presidenza del tribunale, «sottolineando la necessità di alcune importanti modifiche alla bozza predisposta dal tribunale e deliberando l'avvio di una fase di confronto e trattaviva con i vertici degli uffici giudiziari con la partecipazione indispensabile della Camera penale» e fissando come primo incontro di confronto il 28 settembre. La necessità di una regolamentazione dei processi è scaturita dalle udienze penali che a palazzo di giustizia sono sempre affollatissime, 50-60 processi, con imputati, testi, forze dell'ordine, convocati dalle 9 del mattino e costretti ad aspettare, molto spesso anche sino al pomeriggio inoltrato, con il rischio di vedersi rinviare l'udienza.

Una situazione che si è aggravata oltremodo dopo il terremoto del 6 aprile 2009, quando la metà del palazzo di giustizia è stato dichiarato inagibile, e che crea sistematicamente malumori, stanchezza e generale insofferenza. Ora dopo due anni e con una bozza di protocollo stilato dal consiglio dell'ordine, sotto l'impulso della Camera penale, che di fronte al silenzio del presidente Spiniello è arrivata anche a minacciare uno sciopero, è giunta la proposta del tribunale che così com'è non piace agli avvocati perché manca la previsione della cosidetta udienza di comparizione o di "smistamento". Una udienza irrinunciabile, dicono i penalisti, le cui attività - verifica della costituzione delle parti, questioni preliminari, ammissione delle prove, decisione del calendario delle udienze, definizione dei riti alternativi - non solo non prevedono la presenza e la necessità dei testimoni, ma che anzi sono incompatibili con la loro presenza.

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