Aziende, 1552 assunzioni irregolari

In nero 288 persone, attività sospesa nei confronti di 64 imprese

CHIETI. Lavoro nero nella provincia. Sono 1552 i lavoratori assunti irregolarmente, tra i quali 288 in nero, ovvero senza alcun contratto. Lo comunica la direzione provinciale del lavoro alla fine dell'attività di vigilanza svolta dagli operatori dell'ente durante lo scorso 2010. I settori interessati dai controlli l'edilizia, l'agricoltura, l'industria e il terziario.

I settori merceologici che sono stati oggetto di controllo sono quelli ritenutttori più a rischio di evasione contributiva e lavoro irregolare. Le violazioni accertate durante lo scorso anno sono 1029 e riguardano l'orario di lavoro. Molti dipendenti svolgevano un monte ore superiore a quello stabilito nel contratto di assunzione, e i riposi, previsti solo sulla carta ma in realtà non fatti.

Per quanto riguarda il settore edile, che notoriamente è uno dei più colpiti dal lavoro irregolare sono state ispezionate 244 aziende. Di cui il 66 per cento erano irregolari. La direzione provinciale del lavoro nei confronti di queste aziende ha adottato provvedimenti riguardanti 49 lavoratori in nero. Mentre 374 sono stati i provvedimenti stati adottati in materia di prevenzione antinfortunistica. Aziende che non avevano adottato o irregolarmente misure idonee alla sicurezza del lavoratore. Nei casi più gravi gli ispettori hanno deciso per la sospensione dell'attività. Ben 64 i provvedimenti adottati di cui 18 nel settore edile.

Ma oltre alla materia contrattualistica e antifortunistica la direzione provinciale ha fatto le pulci alle aziende anche per quanto riguarda l'argomento evasione fiscale. Infatti è stata accertata accertata una evasione per contributi e premi pari a complessivi 412.430 euro. Gli ispettori hanno controllato registri e libri contabili di 1.053 aziende della provincia di cui 582 sono risultate irregolari per un totale di 2.764 violazioni, a cui si aggiungono 500 violazioni di carattere penale che sono state denunciate alla magistratura. Le somme recuperate in termini di contribuzione fiscale e previdenziale ammontano a oltre 672.000 euro.

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