Baboro a sorpresa rinuncia alla centrale

1 Maggio 2014

Effetto voto a Torrevecchia: frase choc del sindaco all’assemblea con centinaia di cittadini

TORREVECCHIA TEATINA. L'annuncio poco prima di mezzanotte, quando nella palestra c'erano ancora 200 persone dopo un lungo excursus tecnico di Mario Rosato, ingegnere tra i massimi esperti europei in gestione verde dei rifiuti. «Domani comunicherò ai progettisti della centrale di non procedere alle modifiche concordate. In altre parole tutto finisce qui questa sera. Per noi è la fine di un sogno, ma non possiamo forzare la vostra volontà anche se tra 5 o 6 anni, quando di rifiuti si parlerà soltanto in termini di emergenza, qualcuno sicuramente rimpiangerà di aver contrastato un'iniziativa che va nella direzione del benessere di tutti e della cui bontà rimaniamo convinti». Una comunicazione choc, quella del sindaco Katja Baboro, che però non convince l'opposizione Il Girasole di Nando Marinucci e lascia di stucco la platea alla fine di una lunga serata che alla palestra comunale, nelle intenzioni del gruppo di maggioranza Unione è Forza, doveva consacrare il via libera all'allestimento della centrale di Valle dell'Inferno progettata per smaltire, con la digestione anaerobica, almeno 30mila tonnellate di rifiuti organici all'anno.

Tra reazioni opposte, dai visi lunghi alle braccia alzate in segno di vittoria a seconda dell'appartenenza ai fronti del sì o del no, il sindaco si ritira dietro il cartellone delle proiezioni. A gioire c'è a ranghi completi il comitato apartitico "Torrevecchia terra e natura" capitanato da Stefania Tacconelli, mentre la Baboro si lascia andare a smorfie che evidenziano un viso provato da emozioni forti, sospeso tra pianto e riso amaro. E' durata sei mesi esatti la guerra tra maggioranza e opposizione, Il Girasole che nel simbolo delle comunali ha aggiunto un "No alla centrale dei rifiuti" per ribadire che questa campagna si gioca sul fronte dell'impianto proposto nel 2011 dalla austriaca Enprocon, quindi dalla sua filiale italiana costituita ad hoc a Verona. Marinucci è però scettico sull'annuncio.

«A parte il fatto che la delibera rimane in piedi perché non c'è di fatto un atto di revoca, questo annuncio che per noi non è una sorpresa», attacca, «non deve trarre in inganno. E chiude questi mesi scanditi da ben nove riunioni pubbliche suggellate alla fine da un ingegnere di fama internazionale come Rosato, che da tecnico onesto e trasparente, con i suoi puntuali rilievi su questa centrale ha finito col demolire la tesi di coloro stessi che lo hanno invitato per illustrare un progetto che, abbiamo poi visto, presenta mille incognite», conclude Marinucci nel tono più ricorrente di una disputa che ha scavato un solco per ora incolmabile tra le due compagini che tra 25 giorni si sfideranno nell'urna.

Francesco Blasi