Contro di noi solo menzogne abbiamo amministrato la città con rigore onestà e trasparenza i cittadini lo sanno

«Batteremo questa destra»

Centrosinistra unito, Ricci si commuove e sfida Di Primio

CHIETI. Commosso fino alle lacrime, Francesco Ricci non regge al calore dell’applauso che gli viene tributato dalla sala affollata di militanti ed esponenti del centrosinistra.
In piedi, sopra lo scranno della Provincia, giganteggia con una espressione nel viso disorientata e affettuosa di fronte a quella coalizione che ha impiegato mesi prima di ridargli piena fiducia politica e che lo ricandida a sindaco di Chieti. Ricci sorpreso esorta: «amore e passione».

Il primo applauso
«Sono commosso, in cinque anni è il primo applauso che ricevo», confida Ricci mentre si asciuga le lacrime, e la folla gli tributa una ovazione. Così alto e grande, Ricci mostra il suo lato più umano. Distante anni luce dal politico scafato, dall’oratore che sa quando strappare l’applauso. Eppure realista quando ammette: «non basta l’emozione, dobbiamo essere uniti e coraggiosi». Al candidato sindaco del Pd servirà una squadra agguerrita che, come sottolinea, dovrà fronteggiare «le menzogne, gli attacchi vili, le disonestà politiche che il centrodestra ci riverserà contro». Ieri mattina una scintilla di un ritorno da protagonista nella mischia elettorale teatina sperando nella vittoria si è accesa.

Non è un faro ma i toni e i temi per una rimonta contro il centrodestra e il candidato sindaco Umberto Di Primio, ci sono. A introdurre i leader della coalizione di centrosinistra è il senatore Giovanni Legnini che indica la chiave di lettura della battaglia politica. «Il peggio del centrodestra si è rimesso assieme. Abbiamo davanti un’armata Brancaleone fatta di interessi personali e spartizioni». «I cittadini», dice il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, «sono la nostra risorsa, con loro batteremo Di Primio e quel centrodestra che aveva già messo in ginocchio Chieti isolandola. Con Ricci Chieti è rinata, una città aperta al nuovo, che ha messo in cantiere 60 milioni di opere pubbliche».

Gli alleati Riccardo Di Gregorio esponente di Rifondazione, fisico magro e nervoso, con una certa verve da oratore insiste: «E’ necessario ricostruire una sinistra forte per il bene dei lavortori e della città». Tocca a Valter De Cesare, avvocato, icona dell’ex Pci teatino, che ha seguito le traversie della sinistra, oggi è l’assessore all’urbanistica e affari legali della giunta Ricci, ma anche promotore della lista «Sinistra, giustizia e libertà». De Cesare affonda la lama. «Il centrodestra torna da un passato terrificante e vergognoso», sostiene. L’assessore di Ricci elenca le opere presenti nello Scalo: Università, ospedale, Villaggio del Mediterraneo, che ora grazie ai lavori fatti e previsti: parcheggi, aree verdi, piazze e strade, «renderà Chieti protagonista dell’area metropolitana».

Per l’Italia dei Valori è il senatore Alfonso Mascitelli a ricordare le ragioni che hanno portato i Dipietristi a ridare il loro sostegno a Ricci. «Onestà e trasparenza, facciamo di più», propone Mascitelli, che ricorda come la Regione stia infliggendo nuovi ticket, «sono stato all’istituto Santa Caterina di Francavila è ho visto persone e famiglie disperate. Il centrodestra anche a Chieti metterà in ginocchio i cittadini più deboli». Mascitelli conia uno slogan a effetto: «Il centrodestra ha fatto un manifesto in cui dice Ricci, “Filo-via” noi diciamo, meglio la filovia che il ritorno delle “retrovie”».

Si arriva al momento clou con Legnini e l’ex presidente della Provincia Tommaso Coletti che introducono Ricci. Legnini elenca le crisi occupazionali che stringono la città e la provincia. Coletti lancia un appello per una gara di solidarità per un bimbo malato: «il 25 facciamo una iniziativa all’Amadeus, il centrosinistra partecipi solidale e compatto».

«Passione e amore» Francesco Ricci si mette in piedi, allarga le braccia e inizia la campagna elettorale. «Uniti vinceremo», scandisce, «questa destra va battuta, vanno contrastate le menzogne, parliamo ai cittadini con il sorriso sulle labbra. Non è solo in gioco la nostra vittoria ma quella di Chieti. Servono altri cinque anni per completare la svolta, per ridare alla città il ruolo di prestigio che le compete. Le opere pubbliche sono state fatte, altre saranno concretizzate. Abbiamo lavorato con onestà, trasparenza con la consapevolezza che le opere serviranno non solo ai cittadini di oggi ma anche ai loro figli. Vi chiedo una cosa», esorta Ricci tra gli applausi che ora sono interminabili, «lottiamo con amore e passione, allora i cittadini capiranno».