Beni confiscati per milioni a fronte di redditi bassi

Per gli investigatori case, terreni e auto intestati a parenti come prestanome Il difensore Di Toro: «I familiari di Di Fazio hanno fatto ricorso ai mutui»

LANCIANO. Ci sono i due appartamenti in via Duca degli Abruzzi, con vista su corso Trento e Trieste, che sarebbero stati estorti a una tossicodipendente, e un terreno a San Vito, pegno di pagamento da parte di una vittima di usura. Ma il resto dei beni sono stati confiscati a Felice Di Fazio, 54 anni, di Frisa, poiché il loro possesso non era giustificabile con le dichiarazioni dei redditi presentate dall’uomo. A questa conclusione è arrivata la sezione di polizia giudiziaria della Procura, che ha indagato sulla storia penale del Di Fazio, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e usura.

Sono state poi analizzate le movimentazioni bancarie e catastali e le dichiarazioni all’Agenzia delle entrate, dell’uomo e dei suoi familiari. I beni sequestrati erano, infatti, per lo più intestati alla ex moglie e alle due figlie, che secondo la Procura sarebbero solo dei prestanome. Si tratta di due terreni a San Vito, tre appartamenti e un magazzino a Santa Maria Imbaro, un terreno a Frisa, un garage e due appartamenti a Lanciano, e otto autovetture. Il valore complessivo di mercato è di circa un milione e mezzo di euro.

Il sequestro, eseguito l’altro giorno dalla polizia giudiziaria, dalla Polstrada e dal commissariato, è stato disposto dal tribunale di Chieti in relazione alla misura di prevenzione chiesta per Felice Di Fazio dalla Procura di Lanciano. Per i prossimi tre anni l’uomo sarà sottoposto a sorveglianza speciale. Non potrà uscire di casa dalle 20 (dalle 21 in estate) alle 7 del giorno successivo, né allontanarsi dal comune di residenza, Lanciano, senza avvisare il commissariato di polizia, né frequentare altre persone con precedenti penali o sottoposte a misure preventive.

Di Fazio, che dichiara di fare di mestiere l’intermediario commerciale, dovrà trovarsi anche un lavoro stabile. Contro il sequestro dei beni presenterà opposizione il difensore di Di Fazio, l’avvocato Michele Di Toro. «La richiesta della Procura di Lanciano al tribunale di Chieti era di molto superiore ai beni poi confiscati», precisa il legale, che rappresenta anche l’ex moglie e le figlie di Di Fazio, «ma il giudice ha rigettato le richieste, ad esempio per l’attività commerciale di una figlia e per un appartamento della moglie. Presenteremo opposizione per dimostrare che i familiari di Di Fazio erano i veri intestatari dei beni sequestrati, acquistati dalla madre delle due ragazze, che era nelle possibilità economiche per effettuarli, e accendendo dei mutui».

Un altro sequestro della Procura ha riguardato, invece, la truffa Anxauto, le false rottamazioni di auto ai danni dello Stato e della Fiat. All’ex titolare della concessionaria, Angelo Domenico Ucci, 47 anni, sono stati confiscati una Ferrari F140, un appartamento e un terreno.

Stefania Sorge

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