Bimbi nel bosco, la maestra D’Alessandro: «Felice di aiutarli, è la priorità»

È stata convinta dal sindaco ad assistere la famiglia. Si può così risolvere una criticità. E per il problema della socializzazione i fratellini possono frequentare il doposcuola pomeridiano
PALMOLI. Rossella, 36 anni, di Palmoli. Potrebbe essere lei la chiave per sbloccare la situazione della famiglia del bosco su quello che è il nodo più complesso da sciogliere: l’istruzione. Rossella D’Alessandro insegna ai bambini del paese. Ha due lauree, una in lingua e letteratura straniera e una in scienze dell’educazione e della formazione, e si dice «pronta e felice» a seguire i tre piccoli che, dallo scorso 20 novembre, vivono nella casa famiglia di Vasto dopo che il tribunale per i minorenni dell’Aquila ha sospeso la potestà genitoriale di mamma Catherine Birmingham e papà Nathan Trevallion.
Ieri la famiglia si è riunita per una delle due visite settimanali concesse al padre. Un momento – durato un’ora o poco più – di apparente normalità. Tra le varie criticità individuate dai giudici, proprio il capitolo scuola sembra il più problematico. Sia per quanto riguarda la garanzia del diritto allo studio dei bambini che per quello alla socialità. I piccoli, infatti, fino all’intervento dell’autorità giudiziaria seguivano un particolare regime di istruzione parentale chiamato unschooling, basato sul libero apprendimento dei bambini.
Con la D’Alessandro si passerebbe all’homeschooling, in cui gli studenti seguono lo stesso programma scolastico dei loro colleghi in classe, con la differenza di farlo da casa. Rimarrebbe aperto il tema della socialità, ma l’insegnante spiega che sarebbe bello se i tre bimbi del bosco «seguissero il doposcuola che io gestisco normalmente, in modo da potersi relazionare con altri coetanei». D’Alessandro riavvolge il nastro per spiegare il suo coinvolgimento nella vicenda: «Il sindaco Giuseppe Masciulli», racconta, «mi ha chiesto se fossi disponibile a seguire i bambini e mi sono mostrata favorevole. Il doposcuola, qui a Palmoli, lo gestisco già da un anno e mezzo. In più, gli stessi bambini che seguo il pomeriggio li affianco anche a scuola tutte le mattine: è un progetto che porto avanti già da un po’ di tempo, in collaborazione con Comune, cooperativa ed ente d'ambito e con la partecipazione di psicologi».
La maestra Rossella non ha mai parlato personalmente con la famiglia del bosco. «Ma li ho intravisti in giro per il paese diverse volte». In passato la D’Alessandro ha già seguito un bambino che si è avvalso dell’istruzione parentale. «Sì, abbiamo fatto homeschooling per un intero anno scolastico, seguendo il programma ministeriale, come prevede la normativa. Poi l’alunno ha svolto l’esame conclusivo, superandolo». L’insegnante ha seguito con interesse la vicenda della famiglia del bosco. «Sono tematiche che mi stanno a cuore perché lavoro con i minori. Vorrei che i bambini stessero bene: questa è la cosa principale, tutto il resto per me è secondario. Il benessere dei bambini è assolutamente prioritario».
E questo obiettivo si raggiungerebbe anche per i bambini del bosco? «Sì, perché, oltre alla questione legata all’istruzione, ci sarebbe anche la tematica della socializzazione. Potrebbero frequentare il doposcuola di pomeriggio e stare a contatto con gli altri bambini: sarebbe bello se si creasse un gruppo e se avessero modo di confrontarsi con i loro pari». Più nel dettaglio: «Da quello che ho potuto percepire, i tre bambini avrebbero delle difficoltà con l’italiano. Quindi bisognerebbe fare un lavoro graduale, pertanto non partire proprio a 360° con tutte le discipline, ma magari concentrarsi anche sulla traduzione dall'inglese all’italiano, per poi passare a tutto il resto».
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