Bimo Irplast annuncia 35 licenziamenti: è stato di agitazione

24 Febbraio 2014

Un impianto su 3 inutilizzato, l’azienda con sede in Atessa vuole anche ridurre le giornate di lavoro degli altri operai

ATESSA. Hanno annunciato l'apertura dello stato di agitazione le rsu Cgil-Cisl e Uil dello stabilimento Bimo-Irplast, fabbrica che produce pellicole per imballaggi in polipropilene, nastri adesivi ed etichette e che vive da qualche anno una grave crisi strutturale. Lo strappo si è concretizzato nei giorni scorsi quando, nella sede di Lanciano di Confindustria, l’azienda ha comunicato ai sindacati di voler procedere a brevissimo al licenziamento di 35 dipendenti su 172 a causa del totale inutilizzo di uno d ei tre impianti. Il secondo impianto di produzione sta invece lavorando attualmente al 60-70% delle potenzialità e sarà quindi necessario ridurre le giornate lavorative di circa una decina di giorni al mese. Per motivi finanziari l'azienda ha comunicato inoltre che da febbraio i buoni pasto, già in arretrato di tre mesi, non saranno più pagati. L'azienda ha anche espresso la richiesta di effettuare una dilazione delle tranche e degli arretrati relativi al recente rinnovo contrattuale. Una doccia fredda che i dipendenti temevano ormai già da un po’. «Queste sono condizioni irricevibili», hanno risposto le rsu di Cgil-Cisl e Uil che dichiarano di essere pronte ad una mobilitazione collettiva. La crisi alla Bimo-Irplast va avanti da tempo. Da quattro anni lo stabilimento fa ricorso alla cassa integrazione ordinaria. A pesare sul destino dell'azienda della Val di Sangro, frutto di una fusione tra la Bimo (con sede ad Atessa) e la Irplast di Empoli, è l'aumento dei costi di produzione legati alle oscillazioni al rialzo dei prezzi del petrolio, di cui il polipropilene è un derivato. Il piano di ristrutturazione avviato dal 2009 ha previsto il ricorso alla cassa integrazione guadagni (Cigo) a rotazione per tutti gli operai a fronte del fermo di produzione di una linea sulle tre esistenti. Nel 2012 la società toscana aveva presentato un piano di rilancio aziendale basato, così come spiegato dalla direzione Irplast «sulla strategia di sviluppo integrata che prevede da un lato forti investimenti in tecnologie nuove e sostenibili e dall'altro, la salvaguardia dell'occupazione in tutti gli stabilimenti del gruppo per far fronte alla crescente domanda dei nuovi prodotti con manodopera qualificata e specializzata».

Non è stato così secondo i rappresentanti sindacali che lamentano da tempo l'assenza di una strategia da parte del management aziendale. «L'azienda non ha sviluppato nuovi prodotti», lamentano le rsu, «né fatto investimenti in questo senso». Le rsu hanno concordato la data di un nuovo incontro con la dirigenza il 4 marzo «dopo aver informato e discusso con tutti i lavoratori».

Daria De Laurentiis

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