Boato in centro città, allarme in piazza Vico 

Chieti. Verifiche dopo la segnalazione del sindaco: ispezioni nel sottosuolo, la causa resta un mistero

CHIETI . Un boato in pieno centro storico accompagnato da un tremolio della pavimentazione di piazza Vico. Come una scossa di terremoto. Ad avvertirlo in maniera netta e distinta poco prima delle 13 di ieri sono stati i proprietari dell’edicola nella stessa piazza, che hanno incontrato il sindaco Diego Ferrara segnalando l’accaduto. Il primo cittadino stava tornando a casa quando gli edicolanti lo hanno fermato lungo corso Marrucino. Sono stati chiamati immediatamente i vigili del fuoco che hanno provveduto a transennare l’area mettendola in sicurezza. Ferrara a sua volta ha chiamato la polizia municipale e lo Speleo Club, che ha grande esperienza e conoscenza del sottosuolo teatino.
È stata così riaperta la cisterna di via Gizzi e gli speleologi si sono calati all’interno insieme ai vigili del fuoco per controllare lo spazio ipogeo. L’ipotesi iniziale era che fossero crollate mura o avessero ceduto i sostegni interni della cisterna. Invece sembra che il problema non sia stato lì, visto che nella cisterna non sono state riscontrate anomalie. Il problema deve essersi verificato all’interno di spazi non raggiungibili dall’ipogeo di via Gizzi. A poca distanza da piazza Vico c’è anche l’antica via Tecta, con una serie di cunicoli collegati. La galleria di epoca romana si snoda sotto a palazzo De’ Mayo ed è gestita dalla Fondazione Banco di Napoli. È partita così una serie di controlli lungo la rete dell’acquedotto con vigili del fuoco e soci dello Speleo Club. Per calarsi nella rete sotterranea che si snoda per chilometri sotto strade, piazze ed edifici del centro storico, i vigili del fuoco e gli esperti dello Speleo Club hanno dovuto indossare maschere e bombole d’ossigeno. Grazie a questo particolare equipaggiamento hanno potuto perlustrare diverse gallerie, lunghe e strette, illuminate soltanto dalle luci delle loro torce. Ma la ricerca di anomalie per il momento non ha portato a nulla. Le prime zone perlustrate, dopo piazza Vico sono state le gallerie che corrono sotto il liceo classico fino ad arrivare a via Spaventa.
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