Botte ai figli costretti a vedere film porno

Padre arrestato nel Frentano: ai bambini lesioni con un’arma da taglio. Picchiata anche la moglie. Escrementi nella casa

LANCIANO. Vivevano tra escrementi e spazzatura, costretti dal papà che li maltrattava a vedere film porno insieme a lui. È finito un incubo per quattro fratellini di un centro del comprensorio di Lanciano di età compresa fra i 3 e gli 11 anni (il nome del paese viene omesso per evitare il riconoscimento dei minorenni). Un’inchiesta della polizia ha portato in carcere il padre dei minori, 36 anni, accusato di picchiare i bambini e la loro mamma. La donna, vittima e succube del marito, non risulta indagata. A sollevare il velo sulla casa degli orrori è stato uno dei piccoli, che in un compito in classe ha descritto uno sconcertante spaccato della sua vita quotidiana. Botte continue, lesioni anche con armi da taglio che lasciavano segni evidenti sui corpi dei bambini, minacce e vessazioni psicologiche da parte di un padre capace, secondo gli investigatori, di obbligare i figli a vedere film a luci rosse insieme a lui e a farli vivere in condizioni igieniche definite «aberranti».

Il degrado in casa. Gli inquirenti che hanno visitato la casa e messo fine a una situazione familiare degradata, affermano di non aver mai visto nulla di simile. Pavimenti ricoperti di escrementi e mucchi di panni sporchi, spazzatura disseminata in quasi tutte le camere, servizi igienici intasati e incrostati: sono le drammatiche condizioni igieniche in cui erano costretti a vivere i quattro fratellini, uno dei quali di tre anni. La pulizia non era di casa da lunghissimo tempo nell’abitazione della famiglia, che si trova in una zona isolata in una contrada del paese.

Botte e lesioni. Non regnava solo il degrado fisico nell’abitazione degli orrori. Secondo le accuse, il padre usava epiteti offensivi e minacce nei confronti dei figli, che subivano botte continue e lesioni anche con armi da taglio. L’uomo, disoccupato, in diverse occasioni picchiava anche la moglie in presenza dei figli. Talvolta, in preda all’ira, distruggeva le suppellettili di casa. In un’occasione avrebbe lanciato un pezzo di legno contro uno dei figli, provocandogli una vistosa ferita a un dito. Maltrattamento aggravato e lesioni aggravate nei confronti della moglie e dei figli minori sono le accuse per il giovane papà. Nei suoi confronti, ieri mattina, è stata eseguita un’ordinanza di misura cautelare in carcere.

La “denuncia” in un compito in classe. A far partire l’inchiesta è stato il grido di aiuto che una maestra ha colto nel compito in classe del più grande dei bambini, dove venivano descritti particolari della vita quotidiana della famiglia. Sulla base di questa segnalazione la polizia del commissariato insieme alla polizia giudiziaria della Procura ha condotto una complessa e delicata attività investigativa, costantemente seguita e coordinata dal sostituto procuratore Rosaria Vecchi, che ha la delega per i reati contro le donne e i più deboli. Il gip Marina Valente ha accordato la misura cautelare, richiesta in via urgente dal pm Vecchi.

L’attività investigativa. «Abbiamo ricostruito una vicenda estremamente grave che si è consumata per anni nell’inspiegabile indifferenza delle autorità a vario titolo preposte alla tutela dei minori», sottolinea in una nota il dirigente del commissariato, Katia Basilico, «ed è venuta alla luce solo grazie al grido di dolore lanciato dai bambini». Dopo l’arresto del padre, i quattro fratellini sono stati trasferiti in una struttura protetta con personale specializzato nell’assistenza ai minori e potrebbero essere affidati alle cure di qualche parente. Il personale sanitario, intervenuto nell’abitazione insieme agli agenti di polizia, non ha ritenuto la casa idonea ad ospitare i piccoli.

Stefania Sorge

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