Bus urbani, i sindacati sul piede di guerra

21 Settembre 2024

Cgil, Cisl e Cisal: «Rivedere i tempi di percorrenza o scioperi a oltranza». Mercoledì incontro in Comune

CHIETI. Alla Panoramica i tempi di percorrenza sono insostenibili: bisogna aumentare il tempo necessario per andare da un capolinea all’altro»: è quanto chiedono con una nota congiunta Aureli D’Eugenio (Filt-Cgil), Andrea Mascitti (Fit-Cisl) e Luciano Lizzi (Faisa Cisal), che annunciano un incontro con il Comune, convocato su sollecitazione dei sindacati, per mercoledì prossimo. Un incontro che sarà l’occasione per «capire se i cittadini di Chieti avranno un servizio certo e regolare oppure se, a ritardi e soppressioni, si dovranno aggiungere gli scioperi a oltranza per porre fine a questa surreale vicenda».
«I lavoratori sono esasperati», lamentano i sindacati, «dal fatto che i tempi di percorrenza stabiliti sono inadeguati rispetto. Ai servizi della linea 3/», citano come ad esempio D’Eugenio, Mascitti e Lizzi, «si riconosce un tempo di percorrenza inferiore a quanto il navigatore di Google maps stima per un’utilitaria: ma l’autobus è lungo 12 metri, largo 2,50 metri e fa 51 fermate. E secondo La Panoramica deve impiegare meno di un’auto privata!».
A detta dei sindacati oggi c’è la «sostanziale novità che la Regione ha impugnato a febbraio questa teoria con un documento in cui certifica i ritardi strutturali e ha disposto di riprogrammare l’esercizio. In sostanza è certificato nero su bianco che, quando va bene, gli autisti terminano le corse azzerando le soste previste dal turno; quando va male e la sosta non ammortizza il ritardo, l’autobus riparte tardi dal capolinea e a questo ritardo si somma quello per i tempi sottostimati dalla società. Al danno di restare seduti sul mezzo per ore no-stop, si unisce la beffa degli utenti che riversano le loro rimostranze su chi ne è la vittima». Per Filt, Fit e Fais «l’erosione di tempi di percorrenza, soste e tempi accessori inadeguati permettono di coprire le stesse linee con due autisti in meno rispetto al 2019. Ma», avvertono, «la sopportazione dei lavoratori è allo stremo e la tensione è alle stelle». Sperando comunque che dall’incontro di mercoledì arrivi una svolta.(a.rap.)
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