La città si dota di uno strumento contro i rischi idrogeologici, sismici e gli incendi boschivi

Calamità, approvato il piano

Via libera al progetto d'intervento della protezione civile

LANCIANO. Trecento famiglie, ossia mille persone, vivono in zone della città a rischio idrogeologico. Quasi 400 nuclei e circa 1400 persone in aree e tratti stradali a rischio di incendi boschivi. Lo dicono i dati del monitoraggio contenuto nel Piano di protezione civile, approvato in consiglio comunale. È la prima volta che il Comune si dota di uno strumento organico di intervento in caso di calamità naturale.

Nero su bianco è stabilito come soccorsi e assistenza debbano entrare in azione.  Il territorio di Lanciano è soggetto a tre principali tipi di rischio: idrogeologico, incendio boschivo e sismico. Il primo è sicuramente il rischio più alto per la città, come ricordano gli avvenimenti del 2003 quando, a causa delle forti piogge, oltre 40 famiglie furono sgomberate dalle proprie case nelle zone di Lancianovecchia e Olmo di Riccio. Sette chilometri di territorio comunale furono messi in sicurezza dall'incubo frane e ancora oggi, in alcune zone, continuano gli interventi di risanamento. 

Le attuali zone a rischio idrogeologico sono via Dei Bastioni, via Del Ponte e Rione Fenaroli, nel centro storico, via Belvedere e le contrade Santa Giusta, Nasuti, Santa Maria dei Mesi e Sant'Amato, le stesse che furono colpite sette anni fa.  Dal punto di vista sismico, invece, Lanciano rientra in una categoria bassa (livello 3), ma il terremoto dello scorso anno ha fatto scattare allerta e proteste soprattutto per lo stato degli edifici scolastici, costruiti quando non esistevano le norme antisismiche. 

Ed è stato proprio il terremoto dell'Aquila a mettere in luce l'esigenza di avere un piano di protezione civile. «Prima non esisteva uno strumento organico», spiega Paolo Bomba (Udc), vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, il cui ufficio ha redatto il piano in collaborazione con la Regione. «Adesso per ogni tipo di rischio sono previsti livelli di allerta ai quali corrispondono le azioni da intraprendere e i soggetti da attivare».  Sono oltre dieci le associazioni, di soccorso, volontariato e di forze dell'ordine in congedo, che fanno capo alla protezione civile, il cui quartier generale è nella ex scuola elementare di Marcianese. 

Il piano di emergenza comunale indica le zone dove "ammassare" i soccorsi: via Masciangelo, piazzale Cuonzo, l'area artigianale di via Per Treglio e la zona industriale di Follani; le aree di "prima accoglienza" della popolazione: i palazzetti dello sport, palestre comunali ei padiglioni della Fiera; e quelle di accoglienza, da destinare a tendopoli, individuate in scuole, piazze, campi da calcio e parcheggi. Il piano coinvolge tutti e sarà illustrato anche nelle scuole.

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