Camionista annegato, si cercano i familiari

13 Ottobre 2020

L’ucraino morto due settimane fa a San Salvo: nessuno si presenta a Chieti per il riconoscimento

SAN SALVO . Il sostituto procuratore della Repubblica di Vasto, Michele Pecoraro, deciderà in questi giorni se la tac virtuale eseguita ai polmoni del camionista ucraino annegato a San Salvo il 29 settembre, e risultato positivo al Covid, Anatolii Lebenchuk, 41 anni, ha fornito risposte sufficienti a chiudere le indagini o se invece sarà necessario il trasferimento della salma all’ospedale Spallanzani di Roma per procedere ad un esame autoptico più approfondito.
Il corpo dell’uomo, che lavorava per una ditta di trasporti polacca che ha una sede logistica a Torino, è ancora in una cella frigorifera dell’obitorio dell'ospedale Santissima Annunziata, in attesa del riconoscimento da parte di un congiunto. Nessun familiare dell’uomo fino ad oggi ha raggiunto Chieti. Oltre a problemi di natura economica, c’è anche la questione Covid che rende estremamente difficoltoso raggiungere l'Abruzzo dall'Ucraina.
Il ritrovamento di un secondo documento dopo quello trovato nel tir guidato dal camionista, potrebbe risolvere la questione del riconoscimento della salma. Subito dopo bisognerà decidere dove tumulare il 41enne. La speranza è che almeno un familiare, riesca a raggiungere l’ Abruzzo. Se nessuno dovesse reclamare il corpo dell'uomo, potrebbe essere il Comune di San Salvo (quello in cui l'ucraino è deceduto) a doversi far carico della tumulazione.
Della riconsegna del tir lasciato dal camionista a Piana Sant'Angelo, sul piazzale retrostante la Pilkington , si è occupata la Capitaneria di porto di Termoli. Come detto questa sarà la settimana decisiva per prendere le decisioni.
A Lebenchuk è costato caro un tuffo nel mare di San Salvo il 29 settembre durante la pausa lavoro con un collega polacco. Mentre il collega è stato subito salvato da alcuni pescatori, il corpo dell'ucraino si è incagliato agli scogli delle barriere frangiflutti. La notte ha impedito le ricerche. Il camionista è stato ritrovato il giorno dopo. Grazie a un documento scovato dai carabinieri nel tir, il 41enne è stato identificato. Trasportato all’obitorio del Santissima Annunziata e sottoposto ad accertamenti preventivi anti covid , l'ucraino è risultato positivo. Tutti i soccorritori sono stati sottoposti a tampone e fortunatamente nessuno di loro è stato contagiato. Ora il 41enne aspetta di essere sepolto. (p.c.)