Carabiniere spara durante un furto in villa: ferito per errore il proprietario di casa

Filetto. Centrato alla gamba un ingegnere di 38 anni, ricoverato in osservazione è fuori pericolo. Le telecamere riprendono la scena
FILETTO. Il colpo parte quando l’Alfa Romeo Stelvio sta sfrecciando accanto al recinto della villa in campagna. Uno sparo secco nel buio, esploso dalla pistola d’ordinanza di un carabiniere, che attraversa la lamiera e colpisce alla gamba l’uomo al volante. Non è un ladro in fuga, ma il proprietario dell’abitazione di via Monte Amaro, un ingegnere di 38 anni accorso sul posto dopo l’allarme per un furto. È questa la drammatica sequenza che si è consumata ieri sera a Filetto, terminata con il ricovero in ospedale del ferito, non in pericolo di vita.
La ricostruzione di quei secondi concitati è ora affidata ai militari del nucleo investigativo di Chieti, coordinati sul posto dal maggiore Antonio Di Mauro, e alla procura teatina. Tutto inizia con la segnalazione al numero unico di emergenza 112 e l’allerta della vigilanza privata: c’è un’intrusione in corso. Le pattuglie convergono sulla villetta, il proprietario fa lo stesso. Si arriva quasi in contemporanea, in un teatro operativo reso infido dall’oscurità. I ladri riescono a scappare, impossessandosi di oggetti di valore (in corso di quantificazione); scivolano via per le campagne mentre l’attenzione si sposta drammaticamente sull’auto del trentottenne. Non è ancora chiaro cosa abbia innescato la reazione armata del militare in quegli istanti concitati, forse potrebbe essere stato tratto in inganno dalla velocità di quell’auto rossa. Le telecamere di videosorveglianza della villa hanno registrato la sequenza. Quel che è certo è che l’ingegnere viene raggiunto al gluteo e alla coscia. Non perde conoscenza, ma la ferita richiede cure immediate. La corsa in ambulanza verso l’ospedale Santissima Annunziata di Chieti si chiude con una notizia rassicurante: ricoverato in osservazione, l’ingegnere è fuori pericolo. I rilievi scientifici vanno avanti fino a notte fonda. Fin qui, la ricostruzione della serata di paura.
Nelle prossime ore, il carabiniere che ha premuto il grilletto sarà iscritto nel registro degli indagati.
È un atto dovuto, una garanzia di legge che consentirà al militare di fornire la sua versione dai fatti davanti al magistrato.

