La caserma dei carabinieri di San Salvo

SAN SALVO

Carabinieri arrestati, la difesa: "Chiariranno tutto" 

Gli avvocati Cieri e Orlando: «Siamo in presenza di servitori dello Stato e dell’Arma». Il sindaco: «Grande stima di loro»

SAN SALVO. Respingono le accuse e preparano un ricorso al tribunale del Riesame, Antonello Carnevale e Giuseppe Mancino, i due carabinieri finiti venerdì agli arresti domiciliari al termine di una inchiesta condotta dai colleghi della Dda, Direzione distrettuale aquilana. Domani (lunedì, o al massimo martedì) è previsto il loro interrogatorio di garanzia. I due militari, arrestati per evitare la reiterazione del reato e il possibile inquinamento delle prove, per il momento non sono stati sospesi. I difensori, gli avvocati Fiorenzo Cieri e Alessandro Orlando, chiederanno la revoca della misura cautelare al termine dell’interrogatorio di garanzia e, qualora non fosse concessa, si appelleranno al Riesame. I due militari dovrebbero essere ascoltati dai giudici aquilani a meno che la procura aquilana non decida di incaricare i colleghi vastesi per rogatoria.

leggi anche: San Salvo, arrestati due carabinieri  Uno è il comandante della stazione. Tra le accuse anche il peculato e il mancato sequestro di banconote contraffatte

LE ACCUSE. Il maresciallo Antonello Carnevale, comandante della stazione dei carabinieri di San Salvo, è accusato di peculato. Il collega Giuseppe Mancino, oltre al reato di peculato deve rispondere delle accuse di accesso abusivo del sistema informatico telematico, rivelazione del segreto istruttorio e detenzione illegale di munizioni. «Non esiste peculato per banconote false», affermano i difensori. E sulle accuse a Mancino, l’avvocato Cieri spiega: «La detenzione delle munizioni è l’errata interpretazione di un colloquio intercettato che il mio cliente ebbe con un parente. Le munizioni non ci sono mai state e, infatti, non sono state trovate nel corso della perquisizione domiciliare. Non esistono neanche le presunte rivelazioni d’ufficio. L’avvocato C.D.V., a cui Mancino avrebbe mostrato alcuni filmati riguardanti una delicata inchiesta, aveva diritto a vedere quelle immagini in quanto legale delle parti lese». Queste e altre argomentazioni saranno presentate ai giudici ai quali gli avvocati chiederanno anche di contestualizzare le accuse estrapolandole dall’inchiesta teatina nel corso della quale sono stati intercettati e che nulla ha a che fare con i due militari di San Salvo
LE INTERCETTAZIONI. Nell'inchiesta sansalvese sono indagate altre 4 persone, l'avvocato C.D.V, la compagna di Mancino, R.T., e due amici del maresciallo, G.I. e P.L.. Dalle intercettazioni sarebbe emerso un comportamento del carabiniere ritenuto illegale dagli investigatori. «In realtà Mancino ha sempre pensato di fare il proprio dovere e avrebbe utilizzato il sistema informatico investigativo ritenendo facesse parte del compito di un investigatore alla ricerca della verità», afferma il difensore. Il maresciallo avrebbe poi rivelato anche alla compagna R.T., particolari sul procedimento penale della maestra indagata per violenza in una scuola. Ma anche su questo aspetto il difensore presenterà la propria versione ai giudici.
«CHIARIRANNO I SOSPETTI». I difensori dei due carabinieri insistono nella più totale e completa innocenza dei loro assistiti di fronte alla tesi della pubblica accusa. «I due militari», affermano Cieri e Orlando «confidano, quali fedeli servitori dello stato e dell'Arma dei carabinieri alla quale hanno dedicato tutta la loro vita, nel sereno operato della magistratura alla quale chiariranno ogni aspetto della vicenda, anche nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Ciò nel rispetto del principio costituzionale del giusto processo, del diritto di difesa nonché della presunzione di innocenza».
LE REAZIONI. Intanto la vicenda ha provocato un vero e proprio uragano a San Salvo. Il sindaco Tiziana Magnacca, non nasconde il proprio stupore e anche un pizzico di amarezza. Nessuno in città sospettava fosse in corso un'indagine della Direzione distrettuale dell'Aquila e soprattutto che al centro dell'inchiesta ci fossero i due carabinieri che negli ultimi mesi hanno condotto importanti e pericolose operazioni in città e nel territorio. «Per San Salvo», dice Tiziana Magnacca, «questa è una brutta vicenda ma la città saprà superare anche questo momento come ha sempre fatto. Ribadisco il rispetto e la fiducia mia personale e della città nell’Arma dei carabinieri. Grande è anche la stima per i due militari coinvolti. Confido nell’operato della magistratura che sono certa chiarirà presto ogni cosa». Nel frattempo a coordinare l'attività dei militari della stazione di San Salvo, sarà il maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia di Vasto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA