Carabinieri di Chieti, al Reparto operativo arrivano Di Mauro e Bellacosa

Da sinistra, il maggiore Antonio Di Mauro, il colonnello Cosimo Damiano Di Caro e il tenente Alfonso Bellacosa
Il primo è stato trasferito dal comando generale, in passato ha guidato la compagnia di Pescara, l’altro ufficiale ha risolto a Genova il delitto di un giovane barbiere decapitato e gettato in mare
CHIETI. Arrivano due nuovi ufficiali al comando provinciale dei carabinieri di Chieti, guidato dal colonnello Cosimo Damiano Di Caro. Si tratta del maggiore Antonio Di Mauro, che ha assunto il comando del Reparto operativo, e del tenente Alfonso Bellacosa che, da novembre, si insedierà al vertice del Nucleo investigativo.
Di Mauro, 38 anni, originario di Napoli, ha frequentato la scuola militare Nunziatella e, a seguire, l’accademia di Modena e la scuola ufficiali di Roma, dove si è laureato in Giurisprudenza e in Scienze della sicurezza interna ed esterna all’università di Tor Vergata. Il suo primo incarico è stato quello di comandante di plotone alla scuola marescialli e brigadieri di Velletri; successivamente è stato trasferito a Reggio Calabria, come comandante del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia capoluogo e, dopo due anni, a Roccella Ionica, dove ha guidato la compagnia. Nell’ottobre 2017 è approdato in Abruzzo. Qui ha comandato la compagnia di Pescara fino ad aprile 2021, essendo stato selezionato per i servizi di scorta e tutela dell’allora presidente del consiglio dei ministri. Negli ultimi tre anni è stato ufficiale addetto alla sala operativa del comando generale dell’Arma. Di Mauro subentra al tenente colonnello Pietro d’Imperio, trasferito a Milano al Reparto comando della Legione Lombardia.
Bellacosa, 36 anni, originario della provincia di Salerno, laureato in Giurisprudenza, si è arruolato nell’Arma nel 2010 frequentando la scuola allievi marescialli di Velletri e Firenze. Dal 2012 al 2020 ha prestato servizio alla stazione di Cerea (Verona). Nel 2020 ha vinto il concorso per diventare ufficiale. L’ultimo suo incarico è stato quello di comandante della 1ª sezione del Nucleo investigativo di Genova, dove – fino a pochi giorni fa – ha condotto delicate indagini in materia di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e di reati contro la persona. Tra queste, c’è l’inchiesta che ha portato all’arresto e alla condanna all’ergastolo degli autori del brutale delitto di un barbiere egiziano di 19 anni, decapitato, mutilato delle mani e gettato in mare.