Pescara-Venezia: torna Plizzari, l’eroe della promozione

Tre anni positivi a Pescara culminati con la notte del trionfo nei play off, domani sarà in panchina con la maglia del Venezia
PESCARA. Domani pomeriggio Alessandro Plizzari entrerà in quello che per tre anni è stato il suo stadio e poi si accomoderà in panchina. Dagli spalti arriveranno cori e applausi per quello che viene considerato l’eroe della promozione in B del Pescara. Che magari canterà insieme ai tifosi quando dagli altoparlanti riecheggeranno le note di Gente di mare di Raf e Umberto Tozzi. A difendere i pali del Venezia l’altro ex Stroppa manderà il figlio d’arte Filip Stankovic che probabilmente nemmeno immagina il legame del collega con la piazza biancazzurra.
Tre anni intensi. Molti più alti che bassi: dalla delusione per l’esclusione dall’undici iniziale della semifinale di ritorno dei play off dell’8 giugno 2023 fino alla finale del giugno scorso contro la Ternana in cui ha parato di tutto e di più. Ha tenuto in partita i compagni tramortiti dall’inferiorità numerica e poi, nonostante un infortunio, eccolo fare il gatto tra i pali per ipnotizzare i cecchini rossoverdi. Tre penalty (su quattro) neutralizzati nella notte che ha mandato in delirio la città. Plizzari era stato già venduto. A Pescara era rimasto in prestito. Tutto fatto l’estate precedente con il Venezia che poi ha tenuto duro quando a luglio il club biancazzurro si è rifatto sotto per riaverlo. Cessione da circa 400 mila euro più la percentuale (30%) destinata al Milan, detentore del cartellino fino a quando non l’ha preso il Pescara nel 2022.
Il Diavolo in corpo. A Milanello e dintorni era considerato un predestinato il classe 2000 originario di Crema, l’erede di Gianluigi Donnarumma. È professionista dal 2017, anno in cui fu inserito nella rosa della prima squadra. Non è mai riuscito a esordire con la maglia rossonera. Nel corso della carriera ha difeso i pali della Ternana, del Livorno e della Reggina, sempre in serie B. A Pescara è giunto alla corte di Colombo che era ancora nel giro della Nazionale under 21. Sedici anni nel Milan, tra giovanili e prima squadra, con la vittoria della Supercoppa Italiana sotto la guida di Montella e lo scudetto da terzo portiere con Pioli. Ha collezionato esperienze altrove, ma spesso da comprimario. Grandi promesse non mantenute.
Estate del 2022. Nella stagione precedente all’arrivo in biancazzurro era stato a Lecce, conquistando la promozione in A con Baroni. Ma l’ex rossonero era il terzo portiere dietro a Vigorito e Gabriel. Appena tre apparizioni. Guadagnava bei soldi per la categoria, avendo ancora il contratto con il Milan. Ha accettato di scendere in C. A Pescara si è rimesso in discussione, abbassando le pretese economiche. Di molto. Ma trovando la strada per il rilancio. Con il lavoro, un rendimento convincente in campo e con un comportamento inappuntabile fuori. Ha collezionato 125 presenze con il Pescara tra serie C, Coppa Italia e Coppa di C. Sempre pronto a metterci la faccia e a difendere il gruppo. Con Zdenek Zeman alti e bassi legati più che altro all’esclusione (a beneficio del baby D’Aniello) dall’undici iniziale contro il Foggia, nei play off, dopo la sostituzione nell’intervallo allo Zaccheria. C’è rimasto male Plizzari. Sono passati diversi allenatori, nessuno l’ha mai messo in discussione. Bravo tra i pali e fuori, abile con i piedi. A Pescara ha trovato quella maturazione mancata negli ultimi anni al Milan. In tante partite è stato decisivo, non solo nell’ultima stagione. Fino a Cerignola. Fino alla notte del 7 giugno scorso quando la finale play off sembrava una formalità dopo il successo del Pescara a Terni per 1-0. E, invece, l’espulsione di Dagasso nella ripresa e la grande prova dei rossoverdi hanno ribaltato gli umori dei ventimila all’Adriatico-Cornacchia. Diverse parate di Plizzari fino alla rete di De Booer. Ancora il portiere sugli scudi fino alla fine quando si fa male. Ma continua a parare. Parità anche dopo i supplementari. E Plizzari che si trascina per il problema al polpaccio. «Lamentati più di quello che devi, così loro penseranno che il tuo infortunio è più grave», gli avrebbe detto l’allenatore Silvio Baldini. E il giochetto ha sortito gli effetti sperati. Ancora Super Plizzari. E Pescara in B, lui ci sarebbe andato comunque: si è trascinato dietro anche i biancazzurri e la città. Per il popolo pescarese Plizzari sarà quel che è stato Rebonato nel 1987: un Supereroe a cui abbinare un trionfo. E il legame resisterà nel tempo. Comunque vada a finire domani.
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