Caritas, aumentano le richieste di pasti e generi alimentari

Sono decine i volontari che si alternano alle cucine dei due punti di ristoro aperti in città per i meno abbienti

CHIETI. L’assistenza ai bisognosi non conosce riposo, tantomeno durante le feste. In città due mense per i poveri garantiscono ogni giorno a pranzo un pasto completo a chiunque non abbia mezzi sufficienti. Trenta coperti nella mensa della Caritas di via Avezzano, ospitata nei locali della parrocchia del Santissimo Crocifisso e poco più di una trentina al centro Santa Luisa, sul Colle, in via San Nicola.

Decine di volontari si alternano in cucina, nel servizio ai tavoli o nell’accoglienza per offrire ogni giorno un primo e un secondo ai meno abbienti. Alle due mense può accedere chiunque, senza dover dimostrare di essere residente in città, purché rispetti gli orari stabiliti, dalle 11.30. Un servizio che funziona perfettamente da anni, apprezzato anche dal vescovo, monsignor Bruno Forte, che non fa mai mancare la sua presenza al pranzo della vigilia in via Avezzano e qualche giorno prima di Natale al Santa Luisa.

Oltre a servire pasti i due centri si occupano anche di fornire aiuti concreti alle famiglie bisognose della città. In questo caso le regole sono più ferree: ci si deve rivolgere al centro d’ascolto della zona pastorale a cui si appartiene e bisogna lasciare i propri dati per ricevere i vivere.

La Caritas del Santissimo Crocifisso serve una zona costituita da undici parrocchie che si estende da Brecciarola a San Giovanni Teatino, arrivano fino a Casalincontrada.

I volontari, coordinati dal parroco don Gino Marino, ogni due settimane consegnano alle persone registrate un pacco con un paio di chili di pasta, pomodori e legumi in scatola, latte, zucchero, tonno. La busta cambia a seconda della consistenza delle donazioni, ma ci sono sempre alimenti base che servono alle necessità di interi nuclei familiari. Durante le feste natalizie, grazie alla generosità di alcuni fedeli, il solito pacco si arricchisce di prodotti come caffè, formaggio, dolci tipici. In più le dosi normali vengono aumentate, affinché il rifornimento sia sufficiente almeno fino al 6 gennaio.

Il centro è aperto due volte a settimana e negli ultimi tre anni la richiesta di aiuto è cresciuta in modo esponenziale. Fino a poco tempo fa arrivavano al massimo dodici persone a portar via il pacco bisettimanale: oggi si presentano agli sportelli della Caritas, ogni settimana, almeno 45 capifamiglia che non hanno alternative per sfamare i propri cari. In un mese i pacchi consegnati arrivano fino a 160, in quantità uguali per tutti. Un meccanismo simile regola la consegna dei pacchi al centro Santa Luisa, gestito dalle suore vincenziane. In tutto una cinquantina al mese, in aumento di quasi il 30% rispetto a un anno fa. Qui oltre agli alimenti si consegnano anche indumenti e giocattoli per bambini. In più è attivo un servizio di telecompagnia: tramite un personal computer i volontari chiamano regolarmente gli anziani che vivono da soli.

Francesca Rapposelli

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