Casa dello studente, lavori finiti Entro marzo arrivano 49 alloggi
La struttura doveva aprire già nei mesi scorsi. L’Ater: i ritardi per l’approvvigionamento dei materiali Parte a fine novembre la messa in funzione, la nuova promessa: nel 2024 entreranno gli universitari
CHIETI. La madre delle incompiute si appresta al taglio del nastro. Di nuovo. Sì, perché la nuova (si fa per dire) casa dello studente che si trova tra via Arenazze e via Gran Sasso è contornata da annunci, passi falsi e ritardi che l’hanno portata a diventare la protagonista delle opere incomplete della città, basti pensare che il primo mattone è stato poggiato ben 37 anni fa, nel 1987. Cresce quindi l’attesa intorno alla struttura che, secondo i piani annunciati, ospiterà più di 40 alloggi all’avanguardia attrezzati anche per le esigenze di studenti diversamente abili.
I RITARDI Che l’opera sia in ritardo nella consegna ormai è un dato di fatto. Tornando indietro, i vertici dell’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) annunciavano l’apertura già per il marzo scorso. «Mentre si stavano effettuando i lavori abbiamo dovuto mettere mano agli impianti di areazione che, a distanza di tempo, avevano bisogno di essere riattualizzati», spiega il direttore generale dell’Ater Giuseppe D’Alessandro, «i rallentamenti sono derivati da fatti imprevedibili e straordinari come l’adeguamento normativo dell’impianto di climatizzazione dopo la verifica dei terminali di areazione da parte dell’impresa affidataria. A maggio, c’è stato anche un problema collegato all’approvvigionamento dei materiali a causa della guerra e questo ha causato altri ritardi. Poi i rincari e gli aumenti delle materie prime». Non per ultimo l’emergenza della zona interessata da continui smottamenti che hanno portato anche alla firma da parte del sindaco Diego Ferrara dell’ordinanza di sgombero di alcuni appartamenti della strada a valle di via Arenazze. «Noi vogliamo essere certi della sicurezza di tutta l’opera e nei minimi dettagli», chiarisce D’Alessandro, «siamo attenti e vigili. Non ci sono stati segnalati problemi, anche se alcune settimane fa abbiamo avuto una perdita d’acqua proprio dalla casa intersecata alla struttura. Ma l’attenzione alla sicurezza c’è sempre stata e questa è l’occasione utile per monitorare ancora di più».
IL COLLAUDO Ritardi a parte, «l’opera è ultimata», annuncia D’Alessandro. Ma l’attenzione di Ater è sui dettagli, come giusto che sia. «Stiamo effettuando ulteriori ricognizioni perché non vogliamo sorprese il giorno di apertura», continua il direttore generale dell’Ater, «abbiamo riattivato le procedure per gli allacci del gas, per la centrale termica e per il sistema di smaltimento delle acque reflue. Così abbiamo dovuto riconsiderare alcune tempistiche per questioni tecniche e burocratiche: ciò ha portato all’aggiornamento del cronoprogramma».
I TEMPI Venendo ai tempi, entro la fine del mese sarà conclusa la fase burocratica, quella fatta di documenti e atti che attestano la sicurezza e agibilità dell’opera in cui entreranno decine di studenti. Sono quindi attesi gli esiti del protocollo scia antincendio, un elemento burocratico amministrativo, e il modulo Scagi (Segnalazione certificata di agibilità), cioè l’affidabilità edilizia urbanistica. Poi prende il via la fase di messa in funzione della struttura. «Attiveremo entro il 2023 tutte le iniziative che consentiranno di mettere in produzione le procedure per rendere disponibili 49 posti letto, suddivisi in 23 camere doppie e 3 camere singole e ragionare sugli altri spazi per renderli tutti utilizzabili, come sale studio e cucine». Gli studenti, fanno sapere dall’Ater, potranno entrare già dal primo trimestre del 2024.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I RITARDI Che l’opera sia in ritardo nella consegna ormai è un dato di fatto. Tornando indietro, i vertici dell’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) annunciavano l’apertura già per il marzo scorso. «Mentre si stavano effettuando i lavori abbiamo dovuto mettere mano agli impianti di areazione che, a distanza di tempo, avevano bisogno di essere riattualizzati», spiega il direttore generale dell’Ater Giuseppe D’Alessandro, «i rallentamenti sono derivati da fatti imprevedibili e straordinari come l’adeguamento normativo dell’impianto di climatizzazione dopo la verifica dei terminali di areazione da parte dell’impresa affidataria. A maggio, c’è stato anche un problema collegato all’approvvigionamento dei materiali a causa della guerra e questo ha causato altri ritardi. Poi i rincari e gli aumenti delle materie prime». Non per ultimo l’emergenza della zona interessata da continui smottamenti che hanno portato anche alla firma da parte del sindaco Diego Ferrara dell’ordinanza di sgombero di alcuni appartamenti della strada a valle di via Arenazze. «Noi vogliamo essere certi della sicurezza di tutta l’opera e nei minimi dettagli», chiarisce D’Alessandro, «siamo attenti e vigili. Non ci sono stati segnalati problemi, anche se alcune settimane fa abbiamo avuto una perdita d’acqua proprio dalla casa intersecata alla struttura. Ma l’attenzione alla sicurezza c’è sempre stata e questa è l’occasione utile per monitorare ancora di più».
IL COLLAUDO Ritardi a parte, «l’opera è ultimata», annuncia D’Alessandro. Ma l’attenzione di Ater è sui dettagli, come giusto che sia. «Stiamo effettuando ulteriori ricognizioni perché non vogliamo sorprese il giorno di apertura», continua il direttore generale dell’Ater, «abbiamo riattivato le procedure per gli allacci del gas, per la centrale termica e per il sistema di smaltimento delle acque reflue. Così abbiamo dovuto riconsiderare alcune tempistiche per questioni tecniche e burocratiche: ciò ha portato all’aggiornamento del cronoprogramma».
I TEMPI Venendo ai tempi, entro la fine del mese sarà conclusa la fase burocratica, quella fatta di documenti e atti che attestano la sicurezza e agibilità dell’opera in cui entreranno decine di studenti. Sono quindi attesi gli esiti del protocollo scia antincendio, un elemento burocratico amministrativo, e il modulo Scagi (Segnalazione certificata di agibilità), cioè l’affidabilità edilizia urbanistica. Poi prende il via la fase di messa in funzione della struttura. «Attiveremo entro il 2023 tutte le iniziative che consentiranno di mettere in produzione le procedure per rendere disponibili 49 posti letto, suddivisi in 23 camere doppie e 3 camere singole e ragionare sugli altri spazi per renderli tutti utilizzabili, come sale studio e cucine». Gli studenti, fanno sapere dall’Ater, potranno entrare già dal primo trimestre del 2024.
©RIPRODUZIONE RISERVATA