Cellini difende Di Giuseppantonio

Il coordinatore Udc sul caso Tavoletta: il presidente vuole amministrare

CHIETI. «L'obiettivo dei politici è amministrare bene. Alla gente interessano i risultati piuttosto che le usanze spesso bizantine della politica». Angelo Cellini, coordinatore provinciale dell'Udc, difende l'operato del presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, collega di partito, finito sulla graticola per la destituzione dell'assessore allo sport del Fli Silvio Tavoletta. Una vicenda che ha innescato conseguenze a catena nel centrodestra alle prese con la spaccatura Pdl-Fli e con lo strappo, più o meno profondo, tra Udc e lo stesso Fli. Binomio su cui fonda, al contrario, la scommessa politica del Terzo Polo lanciata dai vertici nazionali dei due partiti ma che in Provincia ha fatto registrare un brusco stop.

«Il discorso Terzo Polo va portato avanti con calma. Ci sono state difficoltà», ammette Cellini, «legate alla mancata strutturazione sul territorio di partiti giovani come il Fli. Prima di stringere alleanze serve un discorso politico ampio e condiviso».

Resta l'imbarazzo per la situazione che si è venuta a creare in Provincia dove il presidente Di Giuseppantonio si è visto costretto a dare il benservito all'assessore Tavoletta per appagare una vendetta del Pdl ai danni del Fli. Colpevole, a detta dei vertici provinciali del Pdl, di non aver votato gli equilibri di bilancio in Comune.

«Al di là degli aspetti umani di queste sostituzioni, che ricordiamo sono una piena facoltà del presidente, l'importanza dell'amministrare bene e in armonia con la propria coalizione», riprende Cellini, «va oltre tali situazioni. L'Udc sia in Comune che in Provincia è l'animo piccolo della maggioranza di centrodestra e quindi deve sempre interfacciarsi con i suoi alleati per governare».

Esattamente ciò che ha deciso di fare Di Giuseppantonio. «Il presidente vuole amministrare e portare a termine il suo mandato elettorale. Non c'è nessun altro fine», assicura Cellini, «dietro le sue scelte». Intanto la maggioranza provinciale di centrodestra si lecca le ferite. In particolare il Pdl sembra in fibrillazione dopo che i consiglieri Fabrizio Montepara e Nicola Mincone hanno salutato il partito di Berlusconi per sposare il progetto politico della Forza del Sud. Mossa, secondo alcuni, che nasconde la volontà politica di strappare qualche delega importante o addirittura un assessorato considerando il posto vacante lasciato in giunta da Tavoletta. Peraltro altri consiglieri Pdl sembrano sempre più insofferenti. Non è così per Di Giuseppantonio che rimarca la compattezza della maggioranza.

«Entrambi i consiglieri fuoriusciti dal Pdl mi hanno confermato, in una lettera, il sostegno a questa maggioranza», dice Di Giuseppantonio, «e alla mia persona. La solidità del governo provinciale non è affatto in dubbio checché ne dica l'opposizione».

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