Cento anni di segnalazioni sugli Et

Video, foto e un filmato inedito attorno al fenomeno degli avvistamenti

VASTO. Video, foto e un filmato inedito di spettacolari avvistamenti in mare: oggetti volanti o sommersi. Studiosi, scienziati e appassionati di ufologia si sono dati appuntamento ieri in città, al Politeama Ruzzi, per confrontarsi e fare il punto su un fenomeno riconosciuto possibile ormai dai governi di tutto il mondo e persino dal Vaticano. L’obiettivo del VI congresso regionale del Centro ufologico nazionale (Cun) organizzato con il Council of international federation for advanced studies (Cifas) e il patrocinio della Regione è sintetizzato in tre concetti espressi dal segretario e coordinatore europeo del Cun, Roberto Pinotti.

«Siamo qui per dimostrare che gli Ufo sono realtà, attualità e fenomeno coinvolgente. Ormai anche gli inguaribili scettici lo ammettono», rimarca Pinotti. Un sondaggio fatto da Rai 1 rivela che in Italia il 78% della popolazione accetta la realtà degli Ufo. Il Cun organizza momenti di incontro e congressi itineranti per far prendere coscienza del problema e soprattuto far comprendere che non c’è nulla da temere quando si ha la fortuna di vedere un oggetto volante non identificato». Il summit vastese non è casuale.

«Tre anni fa, proprio a Vasto, venne avvistato un oggetto misterioso alla Marina. «Ci sono 400 dossier aperti», rivela Pinotti. Tanti gli esperti che, al suo fianco, hanno ripercorso le tappe del fenomeno partendo da molto lontano e citando personaggi come Giordano Bruno o il filosofo Karl Gustav Jung che già se ne occuparono. «E’ stato proprio Jung a spiegare perché non abbiamo contatti con gli extraterresti: non siamo considerati interlocutori degni di fiducia», prosegue Pinotti. Dopo di lui hanno preso la parola Alessandro Sacripanti, Alfredo Magenta, presidente della VI commissione Telecomunicazioni dell’Onu, Valdimiro Bibolotti, presidente del Cun, e i ricercatori Fabio Di Rado e Roberto D’Alfonso.

Minuzioso il resoconto dei relatori su cento anni di segnalazioni. Il 22% è classificato come non terrestre. «Dopo tanti anni di avvistamenti ufficiali è difficile dire che siamo soli», riassume Bibolotti illustrando alcune teorie probalistiche. Un’analisi dell’universo, secondo alcuni studiosi, rivela che ci sono milioni di città diverse. A parere di Bibolotti, dietro gi Ufo ci sarebbero fenomeni naturali o armi segrete. In continuo aumento il numero di fotogrammi che vengono analizzati. «La realtà del fenomeno Ufo è presente anche in Abruzzo», ricorda il coordinatore Abruzzo-Molise del Cun, Raffaello D’Alfonso. «Il problema è che molti testimoni trovano difficoltà a parlare». Che fare se si avvista un Ufo? «Il caso», è l’invito di Pinotti, «va subito segnalato ai carabinieri oppure è possibile chiamare il referente più vicino del Cun, senza paura, ma con estrema tranquillità».

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