Centro direzionale bloccato rescisso il contratto
ATESSA. È avviata a sbloccarsi il fermo dei lavori al Centro direzionale di Piazzano: da almeno sei anni il cantiere è aperto e le opere non sono decollate. Due le novità della storia infinita: la...
ATESSA. È avviata a sbloccarsi il fermo dei lavori al Centro direzionale di Piazzano: da almeno sei anni il cantiere è aperto e le opere non sono decollate. Due le novità della storia infinita: la giunta comunale guidata da Nicola Cicchitti ha deliberato la risoluzione della convenzione-contratto con la ditta Europiemme appaltatrice dei lavori e ha comunicato alla stessa l’avvio del procedimento per rientrare nella disponibilità dell’area. Inoltre l’amministrazione civica ha inviato all’Organo di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) una dettagliata memoria nella quale sono state segnalate le presunte inadempienze dell’Istituto assicurativo relative al mancato pagamento delle polizze fideiussorie rilasciate a garanzia della corretta esecuzione dell’appalto.
«Sono ancora pendenti i contenziosi giudiziari tra l’amministrazione, la ditta e l’istituto assicurativo per le questioni relative alle inadempienze contestate», afferma il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Pellegrini, che aggiunge: «Speriamo che la giustizia si esprima quanto prima per mettere la parola fine a questa spiacevole vicenda che ha compromesso lo sviluppo di un’intera zona del nostro territorio. Noi ce la stiamo mettendo tutta».
Il progetto del Centro direzionale inizia nel 2004 e prevedeva su un’estensione di 6.500 metri quadrati e 23 mila metri cubi: sala polifunzionale, appartamenti, servizi (bar-ristoranti), uffici comunali decentrati e due torri alte 28 metri. Tutta la zona, compreso il parco urbano adiacente la chiesa di San Benedetto, era candidata a essere il punto nevralgico, commerciale e sociale dell’intera Val di Sangro.
L’appalto fu vinto dalla Europiemme alla quale il Comune cedette i terreni. All’ente sarebbero dovuti andare 150 mila euro oltre alla sala polifunzionale di 600 metri e le diverse opere d’urbanizzazione: strade e aree verdi. Il contratto con la ditta aggiudicataria dei lavori è stato compilato il 4 giugno 2008, entro 6 mesi sarebbero dovuti iniziare i lavori cosa che è stata fatta con il semplice sbancamento dell’area. Poi tutto si è fermato. Il contratto prevedeva la riconsegna delle opere destinate al Comune (sala polifunzionale) entro giugno 2010 pena il pagamento di una fideiussione da un milione di euro oltre alla restituzione del lotto di terreno.
«Prima di fare qualsiasi azione», spiega Pellegrini, «era necessario rientrare nel possesso del lotto cosa alla quale stiamo provvedendo».
Matteo Del Nobile
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