Centro per l’impiego a rischio cinquanta precari

Dal 15 dicembre non saranno rinnovati i contratti ai lavoratori della Provincia che da oltre dieci anni si occupano di sussidi e alta formazione

CHIETI. Mancato trasferimento di fondi comunitari dalla Regione alla Provincia, a rischio i posti di lavoro e i servizi dei centri per l’impiego. Sono 50 i dipendenti che si definiscono «precari che si occupano dei precari». Hanno un’età media di 40 anni e tanti di loro sono impiegati alla Provincia da oltre dieci anni. Selezionati con procedure concorsuali come specialisti della formazione e del lavoro, il 15 dicembre non vedranno rinnovato il proprio contratto di lavoro.

Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, convocherà nei prossimi giorni un incontro dell’Unione delle Province per cercare di risolvere una situazione che investe l’ente teatino e tutte le altre tre Province abruzzesi. Vicenda che può avere pesanti contraccolpi, non solo sul versante del lavoro. «Dal 1° gennaio 2013 potrebbero non essere più garantiti», dicono i cinquanta precari, «i servizi specialistici offerti dai centri per l’impiego. La stragrande maggioranza del personale in servizio nei settori Lavoro e Formazione professionale è composta, infatti, da precari, selezionati con procedure e graduatorie ancora valide, i cui contratti sono finanziati grazie alle risorse comunitarie del Fondo sociale europeo 2007-2013 attraverso la Regione. A monte c’è un problema formale, relativo al trasferimento dei fondi dalla Regione alle Province abruzzesi».

Solo nell’ultimo anno, i precari hanno attivato oltre 400 tirocini formativi, garantito per 6-12 mesi il sussidio da 600 euro al mese grazie al quale diversi lavoratori ultracinquantenni, rimasti senza lavoro, sono riusciti a mantenere le proprie famiglie. Per non parlare dei 100 soggetti che hanno ottenuto la qualifica professionale per il reinserimento lavorativo e dei 103 voucher di alta formazione, che per tante famiglie equivale all’unico sostegno per mantenere i figli all’università. Tante pratiche devono essere ancora lavorate e forse rimarranno in sospeso o comunque ritardate, posto che i 50 precari andranno via da metà dicembre e la Provincia soffre da anni carenze di personale.

«Non è chiaro come la Regione gestirà i centri per l’impiego», proseguono i lavoratori, «vorremmo sapere dall'assessore Paolo Gatti come saranno salvaguardati i fondi comunitari». L'assessore Daniele D’Amario e il presidente della Provincia Di Giuseppantonio puntano a risolvere la vicenda. «Ho incontrato questa mattina alcuni dirigenti di altre Province a Pescara», dice Di Giuseppantonio, «nei prossimi giorni convocherò una riunione dell’Unione Province d’Abruzzo, per fare il punto della situazione e trovare le possibili soluzioni». (s.b.)

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