Cerulli: no ai reparti in Cardiochirurgia

Trasloco del policlinico, il Tribunale del malato: così si sacrifica un polo d’eccellenza da 30 milioni di euro

CHIETI. Piano di evacuazione anche verso gli ospedali periferici. Prima proposta: ortopedia a Ortona. E' il suggerimento di Cittadinanzattiva-Tribunale del malato, attraverso il segretario regionale Aldo Cerulli. «E' facile che si vada incontro a black-out assistenziali e a farne le spese saranno ancora una volta i pazienti», dice Cerulli, «è urgente predisporre reparti di ricezione negli altri ospedali aziendali, da Gardiagrele a Ortona , ma anche Casoli o Gissi. Ortopedia, per esempio, si può trasferire a Ortona, dove ci sono 5 sale operatorie nuove. Su questi reparti vanno poi indirizzate le equipe teatine». Dopo la perizia del tribunale di Chieti, firmata dall'ingegner Enrico De Acetis, che bolla come «ad alto rischio sismico e statico» i blocchi C ed F del policlinico teatino, in corsia, operatori sanitari e volontari per la salute pensano alla priorità di un piano trasloco reparti che garantisca comunque livelli assistenziali ottimali. L'azienda al momento sta pensando di trasferire i reparti del blocco F nella nuova palazzina della cardiochirurgia, mentre quelli del blocco C di sistemarli in spazi disponibili all'interno dello stesso policlinico. Il personale medico vorrebbe essere più coinvolto in questo processo.Tra i camici bianchi c'è preoccupazione. «Auspichiamo che il manager Zavattaro ci dia presto notizie ufficiali», dice Luciano Marchionno, responsabile aziendale dell'Anaao, «non ha infatti ancora investito della situazione né il consiglio dei sanitari, né i sindacati, evidentemente preso da questa situazione critica».

Per lo specialista l'amarezza è forte, anche perché potrebbe essere in bilico il progetto ultra ventennale del grande campus, con centri di ricerca e mega ospedale a un tiro di schioppo dall'ateneo e.

«L'idea di un'assistenza ospedaliera policentrica», aggiunge Marchionno, «che viene configurandosi in questi giorni, ci riporta indietro nel tempo in una sanità ospedaliera ormai superata».

A rischio è anche il progetto del polo cardiologico. «Questo trasloco», riprende Aldo Cerulli, «non farà decollare nei tempi prestabiliti il polo di eccellenza sulle malattie del cuore. E' un'amara verità che pone anche interrogativi sui risvolti di tutta questa vicenda. Colpisce che il manager non abbia tenuto conto di queste criticità, di cui sappia da tempo, nella pianificazione aziendale, prendendo magari decisioni diverse sull'ospedale di Guardiagrele o su quello di Ortona, proprio in vista dell'emergenza che avrebbe potuto sviluppare la situazione teatina. Rimane, ora, che i circa 30 milioni di euro spesi per la nuova cardiochirurgia vengono vanificati e si aggiungono ai circa 60 milioni, almeno stando alle stime lette sui giornali, che serviranno per porre rimedio ai difetti strutturali del policlinico teatino. Un costo sociale che chiede giustizia».

Il Tribunale del malato invoca l'azione di risarcimento civile. «Vengano subito individuati i responsabili di questa situazione», conclude Cerulli, «passando subito al sequestro preventivo dei loro beni, che aiutino a risarcire il danno arrecato all'interesse pubblico e Zavattaro si costituisca parte civile nei riguardi di costoro».

Sipontina Beverelli

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