Chieti, aumentano i nuovi poveri in città

Nel 2010 la casa Mater populi ha accolto 482 persone, il 17% in più del 2009

CHIETI. Avanza il numero dei nuovi poveri. Nel 2010 le persone accolte nella casa Mater populi teatini, struttura gestita dalla Caritas di Chieti-Vasto, sono state 482, il 17% in più rispetto a quelle del 2009 (401). Un disagio economico allargato che contagia anche le fasce sociali medie.

La casa Mater populi teatini è una struttura che accoglie uomini e donne in difficoltà con una progettualità ben definita dalla Caritas in collaborazione con una fitta rete di servizi territoriali, sia pubblici che privati. Dispone di quindici posti letto e non accoglie per motivi strutturali persone senza fissa dimora o dipendenti da alcol e sostanze stupefacenti. Il servizio offerto rientra nel concetto di «area transizionale» elaborato da Donald Woods Winnicott, dove è fondamentale e centrale instaurare con gli ospiti una relazione «sicura» in funzione di un nuovo sviluppo del sè attraverso la vicinanza, la fiducia, l'ascolto, la solidarietà offerti nella casa d'accoglienza teatina.

«Un'occasione di riscatto» sottolineano i volontari della struttura, una quarantina in tutto «con la consapevolezza che un mondo diverso, nuovo, fraterno e solidale è possibile a partire da un quotidiano dove gesti d'amore gratuiti sono la normalità». Gli italiani accolti lo scorso anno sono stati 122, ma in oltre 300 si sono rivolti alla Caritas per ottenere servizi di assistenza e di orientamento.

«Si tratta soprattutto di persone locali» spiegano dalla Mater populi «che pur non essendo povere nel senso stretto, vivono, a causa della crisi attuale, in una situazione di forte fragilità economica». Persone che hanno dovuto modificare, anche in modo sostanziale, il proprio tenore di vita, privandosi di beni e servizi, un tempo ritenuti necessari. Famiglie con figli studenti, mutui e bollette da pagare, che si ritrovano inaspettatamente monoreddito o senza stipendio e vivono in situazioni disperate. Disagi vissuti spesso in solitudine, lontano dalle strutture della Caritas, per un senso di dignità diffuso in chi, fino a pochi mesi prima, viveva senza grandi problemi economici. La casa Mater populi teatini dal 2003 a oggi ha accolto gratuitamente quasi 2.000 persone riuscendo a portare a termine progetti di reinserimento sociale per oltre l'82% degli accolti. Alla sua porta bussano in tanti. Anche un numero crescente di immigrati. Secondo i dati Istat più recenti, relativi al 1º gennaio 2010 in Abruzzo, nell'ultimo anno, si è registrata una crescita della presenza di immigrati dell'8,7% e su un totale di 75mila residenti stranieri, la provincia di Chieti e seconda solo a quella di Teramo nell'accoglienza dei migranti. Sono, infatti, 18.260 quelli residenti in provincia di Chieti a fronte dei 17.260 dell'Aquila, dei 22.937 di Teramo e dei 14.280 di Pescara.

I numeri ovviamente aumentano in maniera esponenziale se si prendono in considerazione anche i cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno. «Il fenomeno dell'immigrazione sul nostroi territorio tende sempre più ad avere la connotazione dell'insediamento definitivo» riferiscono dalla Caritas «richiedendo pertanto, non politiche dettate dall'emergenza, ma dall attivazione di progetti che favoriscano un inserimento stabile e ordinato degli stranieri». Senza però perdere di vista la necessità di «rinforzare» il circolo virtuoso della cooperazione tra nazioni per favorire lo sviluppo dei paesi più poveri dai quali provengono i barconi arrugginiti carichi di disperati alla ricerca di un futuro.

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