Chieti calcio, Di Labio e Scurci estromettono la Wip Finance

Il presidente e il vice “licenziano” il socio di maggioranza svizzero, travolto da crac e arresti. Ma la curatela fallimentare ha tempo fino al 27 dicembre per presentare ricorso
CHIETI. Con il 15% delle quote hanno cancellato l’85%. È la paradossale aritmetica che governa oggi il Chieti calcio, dove la minoranza ha formalmente licenziato i padroni. Gianni Di Labio e Dario Scurci, vertici del club neroverde, rispettivamente presidente e vice, con una delibera del 4 novembre, notificata al tribunale il 27 successivo, hanno decretato l’estromissione della Wip Finance. Il socio di maggioranza non esiste più, travolto dal fallimento dichiarato dai giudici di Lugano.
La società anonima svizzera, presentata dallo stesso Di Labio come garanzia per un futuro radioso, è clamorosamente implosa. I suoi ex manager, Jane Lepori Sassu e Adamo Trane, sono finiti in arresto lo scorso agosto con accuse che vanno dalla truffa all’appropriazione indebita, fino all’amministrazione infedele e al riciclaggio di denaro. Di fronte alle manette, al carcere e al crac della casa madre, Di Labio e Scurci hanno applicato la clausola di «esclusione per fallimento del socio», prevista dallo statuto. Un passaggio tecnico, quasi disperato, per evitare che il club venga trascinato sul fondo insieme ai libri contabili della proprietà elvetica.
In questo vuoto di potere, resta in bilico la figura di Altair D’Arcangelo. Il patron, che si era accreditato come il volto operativo della Wip e come procacciatore d’affari, è in silenzio da tempo. Estraneo all’inchiesta svizzera, in Italia è sotto processo a Teramo per frode fiscale e indagato a Milano per una complessa vicenda finanziaria. La sua gestione sportiva, scandita da risultati a dir poco deludenti e promesse evaporate, ha lasciato una società che ora tenta di reggersi in piedi.
La partita adesso si sposta dalle scrivanie alle aule di tribunale. La legge impone un tempo di attesa: la curatela fallimentare della Wip Finance ha trenta giorni per opporsi all’esclusione. Solo quando sarà scaduto l’ultimo giorno utile per il ricorso, si potrà dire se la mossa dei soci di minoranza avrà garantito una possibile ancora di salvezza al Chieti o se sarà stata solo l’ultimo atto burocratico di una stagione fallimentare.
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