Chieti, incendio doloso nell’autolavaggio dello Scalo

Telecamera riprende il piromane: è un uomo robusto con uno zainetto. Ha usato una tanica di benzina rischiando la strage
CHIETI. La telecamera dello studio di un oculista lo ha ripreso in azione mentre taglia la rete del recinto ed entra nel piazzale dell’autolavaggio con uno zaino a tracolla. Potrebbe così avere le ore contate il piromane, agile e robusto ma tradito dalla telecamera, che ieri sera ha rischiato di scatenare l’inferno in via Palizzi, a Chieti Scalo, a poche decine di metri dalle Poste centrali e dal rondò piazzato nel primo tratto della Colonnetta.
In quello zaino, il piromane nascondeva una tanica piena di benzina. Non è un’illazione perché l’oggetto dell’attentato, diventato uno dei principali indizi, è stato trovato dalla Squadra mobile a poca distanza dall’autolavaggio a mano gestito da M.M., 30enne teatino, senza alcun precedente con la giustizia né motivi di temere un atto intimidatorio oppure una vendetta. Così dicono gli investigatori che, dopo le 19 di ieri, sono accorsi allo Scalo insieme con i vigili del fuoco che non hanno avuto difficoltà a domare le fiamme. Queste, innescate dalla benzina, hanno incenerito un grande ombrellone e, dopo essere penetrate sotto la saracinesca, hanno danneggiato, seppure in modo non grave, una vecchia Fiat Panda bianca parcheggiata all’interno dell’autolavaggio.
Non c’è alcun dubbio che si tratti di un rogo di natura dolosa. Più difficile, invece, è individuare il movente che ha spinto il piromane solitario a dar fuoco alla tanica di benzina con una tecnica da guerriglia urbana. Ma le immagini registrate dalla telecamera potrebbero permettere alla polizia di risolvere il giallo anche nel giro di pochissimi giorni. Forse oggi stesso.(l.c.)