Chieti, occupano la casa e il gip gliela lascia per il Natale

Vince l’umanità: coppia disperata occupa l’alloggio, il tribunale lo sequestra ma non caccia la famiglia

CHIETI. Chiamatelo buon senso, umanità o semplicemente dono di Natale. Chiamatelo come vi pare sta di fatto che un giudice illuminato è riuscito ha far rispettare la legge sequestrando un alloggio popolare occupato abusivamente ma non ha condannato una coppia a trascorrere il loro Natale nel gelo dell’abitacolo di un’auto.

Il giudice per le indagini preliminari è Antonella Redaelli. Alle 11.30 del 24 dicembre si è trovata di fronte al dramma di Fatmir Assiani e Maggie Fusella, fuggiti da una casa che stava crollando sulle loro teste e su quella della figlioletta per entrare, violando la legge, in un alloggio Ater vuoto di Chieti Scalo. Ma in questa storia di “fuorilegge” c’è solo la disperazione della giovane coppia che da mesi attende l’assegnazione di una casa comunale. E che, di fronte a un diritto negato e al rischio di rimanere sotto le macerie di un appartamento con il soffitto puntellato, ha deciso di occuparne un altro mettendosi nei guai con la giustizia. Fatmir e Maggie erano e sono inseriti nella graduatoria dei senzatetto. Ma l’attesa era lunga. E dietro il loro gesto c’è uno stato di necessità anche se occupare abusivamente un alloggio è un reato.

Sulla loro strada i due giovani genitori hanno però incontrato un consigliere comunale, Maurizio Costa, che li ha seguiti e guidati sulla strada migliore. E poi, nel momento più difficile, hanno trovato un giudice che ha applicato la legge con saggezza. La dottoressa Redaelli ha regalato a Fatmir e Maggie un bel Natale da trascorrere al caldo. E lo ha fatto con poche righe: «Rilevato che il Comune di Chieti ha fatto pervenire l’attestazione con cui si dà conto che la famiglia dell’Assiani è in graduatoria ed è al 16esimo posto per l’assegnazione dell’alloggio, che non vi siano pertanto allo stato impedimenti acché si possa conferire in custodia l’alloggio posto sotto sequestro a Fatmir Assiani considerata la situazione di estremo disagio in cui si trova la famiglia dello stesso». Premesso questo, il giudice ha quindi firmato il provvedimento che affida l’appartamento sottoposto a sequestro preventivo alla stessa coppia che lo ha occupato per disperazione.