Chieti, pizzaiolo sparisce nel nulla. Ricerche anche con i droni 

A denunciare la scomparsa del 46enne la sua compagna residente a Castelfidardo. La sua auto trovata nel parcheggio di Megalò. Battuto a tappeto il parco fluviale

CHIETI. L’allarme arriva nella tarda serata di giovedì. Una donna di origine polacca, residente a Castelfidardo, chiama i carabinieri perché da un giorno non riesce a rintracciare Antonio Mafrolla, il suo compagno con il quale convive.
L’uomo, 46 anni, sposato e separato dalla moglie, fa di mestiere il piazzaiolo. L’ultima volta che la nuova compagna lo ha sentito, le ha detto, via messaggi telefonici, che sarebbe tornato di lì a poco. Ma poi non si è più fatto vedere. Ha invece preso la sua auto e, dalla provincia di Ancona, è arrivato fino a Chieti, fermandosi al centro commerciale Megalò. È proprio nel parcheggio del centro commerciale che i carabinieri di Castelfidardo rintracciano l’auto del pizzaiolo. Riescono a farlo velocemente grazie al sistema gps integrato, montato sull’autovettura.
La questura teatina invia una pattuglia del servizio Volante diretto da Gabriella Falco a controllare la zona e i poliziotti giovedì notte rintracciano l’uomo. Lo vedono poco lontano da loro, vestito di bianco, ancora con la divisa da pizzaiolo addosso. Lo chiamano, ma lui, alla vista dei poliziotti, inizia a scappare nella zona del parco fluviale. Nella corsa lascia per strada anche il cellulare e le carte di credito.
A questo punto il caso di una semplice ricerca di una persona scomparsa si tinge di sfaccettature impreviste.
Sembra chiaro che si sia trattato di un allontanamento volontario. Ma perché scappare alla vista dei poliziotti?
La sensazione che il gesto dell’uomo ha provocato tra le forze dell’ordine è che il pizzaiolo stia scappando da qualcuno o da qualcosa e che abbia scelto una zona che conosce bene per trovare un rifugio sicuro.
Giovedì notte sono continuate le ricerche. Vengono impiegati anche uomini dei carabinieri e due squadre della sezione regionale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, una di Chieti e l’altra di Penne. Quella teatina porta anche il cane Herkules affidato al suo conduttore Diego. Il cane era riuscito a fiutare le tracce dell’uomo, per poi perderle mentre risaliva verso la parte alta di Megalò, quando si arriva quasi all’asfalto. Viene anche utilizzato un drone provvisto di termocamera, che rileva cioè il calore generato da un corpo umano e per il cui uso è prevista una particolare autorizzazione. Il Soccorso alpino è stato attivato soprattutto perché i vigili del fuoco erano impegnati nello spegnimento di un vasto incendio a Filippone. L’indomani, però, sono stati i pompieri a prendere il coordinamento delle operazioni, insieme alla Prefettura. Sono rimasti, inoltre, impegnati nella ricerca sia gli uomini della polizia che dei carabinieri.
Il pizzaiolo, capelli neri, stempiato, fisico prestante e ben curato, originario di Manfredonia, conosce bene queste zone. Ha vissuto qualche anno fa tra Francavilla al Mare, Orsogna e Sulmona. Due anni fa, quando era a Sulmona, aveva fatto già registrare un episodio del genere. Si era allontanato per qualche giorno, per poi tornare a casa. Forse anche per questo particolare, la compagna polacca, nel rivolgersi ai carabinieri di Castelfidardo, non sembrava particolarmente preoccupata. La donna non ha neanche sporto denuncia. Nella giornata di ieri è scesa in Abruzzo per riprendersi l’auto lasciata dal compagno vicino al Megalò. Lui adesso vaga da solo senza macchina, senza telefono cellulare e senza carta bancomat.
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