Il giudice Geremia Spiniello, presidente della corte d'Assise del Tribunale di Chieti

Chieti, prostituzione e riti woodoo: condanne per 55 anni di carcere

Facevano arrivare connazionali dalla Nigeria per avviarle alla vita di strada e se le ragazze si rifiutavano erano botte o minacce con pratiche stregonesche. In assise, le pene inflitte a 4 extracomunitari per il reato di riduzione in schiavitù

CHIETI. Facevano arrivare le loro connazionali dalla Nigeria, le costringevano a prostituirsi e, laddove le ragazze si rifiutavano, le picchiavano e le minacciavano con riti woodoo. Con l’accusa di riduzione e mantenimento in schiavitù quattro nigeriani (due residenti a Montesilvano, uno a Pescara e uno senza fissa dimora) sono stati condannati dalla corte d’Assise del Tribunale di Chieti, presieduta da Geremia Spiniello. Eric Osawemwenze, detto Tony Udo, 49 anni residente a Montesilvano, è stato condannato a 14 anni. Stessa pena di 14 per i due nigeriani Kelly Iyekekpolor, detto Ruby, 35 anni senza fissa dimora, e Augustine Ogbonmwan Efe, 49 anni, residente a Montesilvano. Infine, Happy Nowe Odia, 36 anni, residente a Pescara, è stato condannato a 13 anni. Le ragazze sono uscite dal giro della prostituzione grazie al fatto che in vari episodi sono venute in contatto con le forze dell’ordine che le hanno convinte a denunciare.

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