Chieti: sequestrati 6 chili di tartufi, multa da 5mila euro

Controlli da parte dei volontari del corpo provinciale Gev di Chieti: i tartufai se ne infischiano delle regole, occorre una norma sulla certezza dei pagamenti anche ricorrendo ai servizi di utilità sociale

CHIETI. Quasi 6 chili di tartufi sequestrati e una maxi multa da 4.800 euro. È il bilancio dei controlli dei volontari del corpo provinciale Gev di Chieti.
Nonostante la pioggia, i tartufai sono usciti per le battute. E lo stesso hanno fatto i volontari della Gev: è stato scoperto un tartufaio, con regolare licenza, che aveva raccolto più scorzone del consentito. Sono finiti sono sequestro 5,8 chili di prodotto.

 

«Ciò che maggiormente dispiace è che alcuni soggetti effettuano dei prelievi di tartufo in modo esagerato e sprezzante delle regole certi che, comunque, non saranno perseguiti dal sistema amministrativo né giudiziario», afferma il presidente dell’associazione Antonio Giovannelli. «Tale comportamento, unito alla cosiddetta “zappatura”, crea un danno sia all’intero ecosistema (rovinando in maniera talvolta irreversibile intere tartufaie) e impedendo ad altri tartufai di godere di un bene di proprietà demaniale, cioè dell’intera collettività. Nella maggior parte dei casi, questi personaggi non sono proprietari di alcun bene e tutte le azioni promosse dagli enti per il recupero delle somme dovute risulta invano. Auspichiamo», continua Giovannelli, «l’emanazione di una norma che possa prevedere eventualmente anche il pagamento delle somme dovute ricorrendo ai servizi di utilità sociale, come accade in altri Stati europei. Per quanto riguarda noi volontari, continueremo a mantenere la nostra presenza: saremo garanti del rispetto delle norme su caccia, pesca, tartufi e zoofilia, certi di dare il nostro contributo per la salvaguardia dell’ambiente».