foto d'archivio

Chieti, sorpresi con mezzo chilo di cocaina: la nascondevano sotto terra in campagna

Operazione dei carabinieri al confine tra Sambuceto e Spoltore, arrestati tre residenti a Ripa, Città Sant'Angelo e uno di Pescara

CHIETI. Tre arresti, circa mezzo chilo di cocaina sequestrata, oltre al materiale per il confezionamento in dosi, e 1.200 euro: è il bilancio dell''operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Chieti al confine tra le province di Chieti e Pescara. I tre sono accusati di illecita detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono: B.G. 48enne originario di Pescara ma di fatto domiciliato a Chieti, D.G.D. 33enne di Chieti e D.A. 24enne residente a Ripa Teatina ( e, di fatto, domiciliato a Citta Sant’Angelo (PE).

Due degli arrestati, già noti agli uomini dell’Arma per reati specifici, sono stati notati dai militari a bordo di una Seat Ibiza in sosta nei pressi di un distributore di benzina al confine tra i comuni di Sambuceto e Spoltore. Nell’auto, con loro, vi era un terzo uomo vestito con una tuta mimetica che, era sceso un attimo prima che l’auto ripartisse dal distributore, e con uno zaino in spalla si era addentrato nella campagna circostante.

I carabinieri a quel punto, dopo aver seguito la Seat Ibiza, hanno deciso di fermarla per un controllo. Nell'auto c'era un involucro imballato con del nastro adesivo, contenente 500 grammi di cocaina. Nel frattampo il terzo uomo, non vedendo gli amici di ritorno, li ha contattati con alcuni sms chiedendo loro di tornare indietro al distributore dove li stava aspettando.

All’appuntamento però gli amici sono arrivati con i militari. Il terzo uomo è stato così fermato e nelo zaino in suo possesso è stato trovato materiale per il confezionamento in dosi ma anche delle “zappette”, necessarie per scavare piccole buche nel terreno ed una pila da minatore. I tre “pusher”, dopo aver confezionato la cocaina in dosi all’interno di bustine in grado di preservarle dall’umidità, le sotterravano per poi recuperarle per lo spaccio. Nell'udienza di convalida è stato confermato il carcere per uno dei tre, gli altri due sono stati posti ai domiciliari.