le indagini

Chieti, spacciavano la droga con le mozzarelle di bufala

La procura chiede il processo per diciotto imputati di Chieti e Francavilla: usavano le bancarelle come copertura

CHIETI. Dietro la vendita di mozzarelle di bufala, si nascondeva il traffico di droga. Sono 18 le persone, per la maggior parte di Francavilla e Chieti, che dovranno rispondere di reati in materia di stupefacenti. I carabinieri del comando provinciale di Chieti l’avevano chiamata operazione “La bufala”, perché lo spaccio di droga, in prevalenza cocaina, ma anche marijuana ed eroina, correva dietro la vendita di mozzarelle e, più occasionalmente, del pesce.

La vendita spesso era abusiva, con bancarelle lungo la strada, e serviva per coprire ben altro tipo di mercato. Insomma, una “bufala” in tutti i sensi della parola. Dalle intercettazioni dei carabinieri è saltato fuori che quando i malviventi si mettevano d’accordo al telefono, utilizzavano il termine “mozzarella”, oppure in qualche caso anche “auto”, per indicare che si trattava di partite di droga. La cessione stessa dello stupefacente veniva, invece, definita “contratto”. E dunque, se si “onorava il contratto”, voleva dire che era stato pagato quanto dovuto per il corrispettivo di droga acquistato. Un business fiorente, destinato a rifornire il mercato locale, con un giro d’affari di oltre 20 mila euro al mese.

Senonché, a fine 2013, gli uomini del compagnia dei carabinieri di Chieti, al comando del capitano Federico Fazio, fermano una persona intenta a spacciare 30 grammi di cocaina (al costo di 2.000 euro) e, dalla successiva perquisizione saltano fuori alcuni appunti che i carabinieri maneggiano con grande attenzione. Perché a una lettura più approfondita riescono a capire che contengono nomi e riferimenti di persone che gestiscono un traffico di droga molto vasto. È così che sono partite le indagini culminate nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Lucia Campo, con udienza preliminare fissata dal gup per il 30 giugno prossimo.

Gli imputati sono il ventisettenne di Francavilla, Domenico Fontanarosa che, secondo gli inquirenti aveva il ruolo centrale di rifornire i principali clienti che poi provvedevano a cedere ancora ad altri assuntori gli stupefacenti. Stesso ruolo apicale anche per Massimo Soprano, trentenne nato a Napoli ma residente a Francavilla. Soprano dovrà rispondere anche del reato di tentata estorsione ai danni di un altro imputato che, secondo gli inquirenti, avrebbe assunto il duplice ruolo di cliente e di spacciatore. L’altro imputato in questione è Mattia Cipressi, 27 anni di Chieti. Ci sono poi tutti gli altri imputati accusati di aver ricevuto direttamente o meno da Fontanarosa e Soprano la droga da smerciare.

Si tratta di: Roberto De Felice, 45 anni di Francavilla, l’altro francavillese, Piero Mascioli di 37 anni, il trentunenne ortonese Renato Stefano Caratella, Elvis Donatelli, 34 anni, nato in Emilia ma residente a Francavilla, Milva Miccoli, 37 anni di Francavilla, Francesco Paradisi, 25 anni di Chieti, Riccardo Lanardo, 37 anni di Francavilla, Gianluigi Leggieri, 38 anni nato a San Severo ma residente a Francavilla, Francesco Paolo Leggieri, 41 anni anche lui nato a San Severo ma residente a Francavilla, Desislava Tonova, 32 anni, nata in Bulgaria ma residente a Pescara, Alessandro La Selva, 42 anni di Francavilla, Emanuela Franzese, 24 anni di Grumo Nevano nel Napoletano, Marco Pelusi, 33 anni di Chieti, Manuel Pelusi, 20 anni di Chieti, e infine Viviana Rosano, 35 anni residente a Francavilla.