CHIETI

Chiude il cinema del Megalò: 10 licenziamenti. La notizia sul Centro diventa virale 

Lettere ai dipendenti del multisala: «Settore in ginocchio per il Covid, stop all’attività». Il 30 aprile ultimo giorno di proiezioni. Il Comune ora stringe per riaprire il Supercinema. L'appello dell'Associazione esercenti

CHIETI. Chiude il cinema multisala nel centro commerciale Megalò. E lo fa dal primo maggio, quando proprio nel giorno della festa del Lavoro, 10 dipendenti resteranno a casa: gli ultimi film vengono proiettati «la sera del 30 aprile». Lo dicono le lettere di «licenziamento per cessazione attività lavorativa» appena spedite ai lavoratori del cinema Movieland.

La notizia riportata questa mattina sul Centro è stata ripresa da siti media e dai social animando il dibattito sulle infrastruttture teatrali. Perché, di fatto, il Multisala del Megalò è (era) diventato il cinema di riferimento di Chieti e della Val Pescara. In città c'è il Supercinema, in centro, chiuso da tempo (è rimasto aperto solo il bar) e che la nuova amministrazione comunale ha in programma di riaprire ora, di fronte alla notizia del Multisala, più che mai "prima possibile" e affrettando i tempi per i lavori.

COLPA DELLA PANDEMIA. Il motivo alla base della decisione di sospendere la programmazione del cinema con 12 sale è lo stato di crisi dopo due anni di emergenza Covid: i cinema italiani non si sono ripresi dopo la pandemia e continua il calo delle presenze (e degli incassi). «A causa del protrarsi del negativo andamento del settore cinematografico in cui opera la società, generatasi a seguito della crisi pandemica da Covid-19, si è determinata», così dicono le lettere inviate ai dipendenti per raccomandata, «la necessità di operare la cessazione dell’attività lavorativa e, pertanto, siamo costretti a risolvere il rapporto di lavoro». Le lettere sono firmate dalla società Mega Cinema srl con sede in via Tirino. Chieti è in linea con le statistiche delle altre città italiane: il 2021 è andato peggio dell’anno nero 2020.

L'ASSOCIAZIONE ESERCENTI CINEMA. «Il cinema si spegne nell'indifferenza generale»: così l'Associazione nazionale esercenti cinema (Anec) Abruzzo definendo il comparto come quello che «ha subito le conseguenze più gravi dalla crisi scatenatasi con la pandemia». «Purtroppo - dice il presidente di Anec Abruzzo, Tony Zitella - le cose invece di migliorare peggiorano decisamente. Questa chiusura non è la prima in Abruzzo visto che nello scorso mese di Marzo ha cessato l'attività anche la multisala Arcobaleno di Colonnella (Teramo). Si riduce drasticamente il numero di sale nella nostra regione ed altre strutture cinematografiche sono sull'orlo del collasso». «Basti pensare che in Abruzzo, dal primo gennaio ad oggi, si registrano diminuzioni di incasso, rispetto allo stesso periodo prima della pandemia, che vanno dal 60 al 90%. La scorsa settimana l'Anec Abruzzo ha avuto un incontro con l'assessore regionale Daniele D'Amario che ci ha promesso aiuti, pur nelle difficoltà economiche dell'ente. Riscontriamo però un silenzio dei vari entri territoriali i cui rappresentanti, a parole, si dicono convinti dell'importanza della cultura ma nei fatti nulla accade affinché ci siano atti concreti per sorreggere un settore che da oltre due anni è in gravissima crisi. Infine - conclude - un appello agli abruzzesi: venite al cinema per far sì che la magia del grande schermo continui».

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