Chiude l'ospedale di Guardiagrele

7 Dicembre 2011

Zavattaro cancella tutti i reparti tranne psichiatria e Pronto soccorso

GUARDIAGRELE. Il Santissima Immacolata chiuderà, parola di Francesco Zavattaro, il manager della Asl Chieti-Lanciano-Vasto che ha pubblicato ieri pomeriggio in forma definitiva l'Atto aziendale, il documento del riassetto organizzativo della sanità abruzzese.

Anche se attesa, la notizia sull'imminente azzeramento dell'ospedale guardiese ha provocato subito una rivolta della politica, da centrodestra a centrosinistra. Con Simone Dal Pozzo l'opposizione ha già annunciato un ricorso al Tar contro l'Atto, mentre il sindaco Sandro Salvi si dice indignato della decisione e non esclude imminenti azioni legali dell'amministrazione comunale contro la decisione dell'Azienda sanitaria locale. Dall'ospedale la Asl cancella i reparti di Medicina, Geriatria e Lungodegenza, mentre Radiologia non sarà più un'unità complessa. In via provvisoria rimangono invece aperti la Psichiatria e il pronto soccorso, destinati allo smantellamento non appena il Santissima Immacolata sarà pronto per la trasformazione in Presidio territoriale di assistenza (Pta), struttura esclusa dalla rete ospedaliera abruzzese.

«Oltre a essere illegittimo perché basato su delibere commissariali già bocciate da Tar e Consiglio di Stato, l'Atto aziendale», spiega Dal Pozzo, «decreta la soppressione in modo maldestro, visto che non troviamo scritto in nessuna pagina del provvedimento che l'ospedale di Guardiagrele è chiuso, ma troviamo caselle vuote in corrispondenza delle Unità Operative ancora oggi funzionanti».

Il ricorso del centrosinistra, il quarto contro la linea del commissario regionale alla Sanità Gianni Chiodi e della Asl teatina, sarà presentato al Tar entro questa settimana. Al momento le dichiarazioni più dure vengono però dal primo cittadino. «A parte l'incongruenza di un atto che priva un popoloso bacino dell'assistenza sanitaria, di cui si sentirà un vuoto totale almeno fino a quando non sarà attrezzato il settimo distretto sanitario, quello guardiese che pure la Asl ha previsto», attacca Salvi, «siamo di fronte a un disastro di cui è responsabile anche la politica chietina e il mondo universitario, che accettano supinamente il declassamento del policlinico di Chieti a ospedale da campo cui viene scippata ogni giorno la valenza universitaria e sperimentale per farne meta di degenti provenienti da ogni dove della provincia, grazie anche alla soppressione di Medicina al Bernabeo di Ortona».

«Tutto questo» aggiunge il primo cittadino «mentre viene stretto con le Marche un accordo plurimilionario per la mobilità passiva di pazienti abruzzesi di Oculistica. Così si smantella la sanità abruzzese, un disegno pericoloso contro cui noi faremo la nostra parte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA