Choc in Frentania, ecco la casa dove i bimbi erano costretti a vedere i film porno / Le foto

Le immagini choc dell’abitazione dove il papà picchiava la moglie e sfregiava quattro figli minorenni con armi da taglio

LANCIANO. Cibo lasciato a imputridire in cucina ed escrementi sui pavimenti e sui panni abbandonati a terra, sporchi. Ecco la casa degli orrori, un incubo dal quale quattro fratellini di un centro della Val di Sangro sono stati tirati fuori. In queste precarie condizioni igieniche li costringeva a vivere il padre, 36 anni, arrestato per maltrattamenti e lesioni nei confronti dei bambini.

Dalle descrizioni degli investigatori era quasi difficile credere che il posto esistesse, che fosse questa la casa dove si lasciavano vivere bambini fra i 3 e gli 11 anni. Ma a volte la realtà supera la fantasia. Le foto scattate dagli agenti del commissariato e della sezione di polizia giudiziaria ci portano dentro quelle stanze, dove la sporcizia e il degrado si sono accumulati giorno dopo giorno, per tre lunghi anni.

La luce che entra dalla finestra illumina uno stanzone spoglio. Da un lato si intravedono mobili e un piccolo frigorifero, dall’altro c’è uno stendino con qualche panno appeso. Nel mezzo un pavimento ricoperto di macchie, sporcizia, cartacce e stracci. Dietro una porta a vetro, priva di maniglia, si apre una distesa di indumenti, stropicciati, accatastati, sporchi. Ci sono anche buste, libri, borse, come se fosse stato tutto buttato all’aria. Qua e là si notano degli escrementi, depositati direttamente a terra e sui panni, come se si fosse sempre fatto così. Il bagno, del resto, non è un ambiente più pulito. La tazza del water ha perso il bianco della ceramica, sostituito dal marrone della sporcizia e delle incrostazioni. Anche qui ci sono panni a terra e quelli che sembrano calzini dentro un cesto. Proprio accanto, ironia della sorte, c’è una lavatrice.

In cucina un filoncino di pane è lì da chissà quanti giorni, attorniato da ogni sorta di sporcizia. Il fornello è ingiallito e incrostato. Macchie scure ricoprono lenzuola e materassi. Una casa con bambini la si immagina piena di giocattoli, qui abbondavano invece lerciume e degrado. Con il papà disoccupato e la mamma casalinga, la famiglia non se la passava bene. Ma questo non basta a spiegare le pessime condizioni igieniche della casa.

Pare che nell’abitazione fossero in sette, che insieme alla famiglia vivesse anche uno zio, fratello del padre. Secondo gli investigatori, i bambini assistevano alle scenate d’ira contro la madre e venivano loro stessi picchiati e feriti, dal lancio di coltelli o di pezzi di legno che lasciavano segni vistosi su braccia e gambe. Erano perfino costretti a vedere insieme al padre film pornografici, e se si rifiutavano erano minacce e offese.

A dare il via alle indagini è stato il compito scolastico di uno dei fratellini. Le accuse dovranno essere verificate. Già oggi, nell’interrogatorio di garanzia in carcere, il papà potrà fornire delle spiegazioni al gip, Marina Valente. Gli accertamenti, intanto, continuano, per verificare se ci sono altre responsabilità, anche tra le istituzioni preposte alla tutela dei minori.

Stefania Sorge

©RIPRODUZIONE RISERVATA