Cinghiali travolti, è polemica sui pericoli

San Vito, il sindaco: a due anni dall’incontro in Provincia qui non è cambiato nulla, abbiamo solo danni

SAN VITO. Sono quattro i cinghiali morti e accertati dopo l’incidente, sabato notte, che ha coinvolto due auto in contrada Melogranato. Dal servizio veterinario della Asl provinciale fanno sapere che i due cuccioli feriti non sono stati soppressi. Entrambi sono fuggiti nelle campagne, uno dopo che i soccorritori l’avevano rimesso in piedi. Potrebbero essere deceduti successivamente, in aperta campagna. Sono quattro, invece, le carcasse rimaste sull’asfalto. Una femmina di un anno e mezzo e tre cuccioli di circa 5 mesi, deceduti sul colpo dopo l’impatto con le auto, sono stati infossati ieri mattina, da personale e con i mezzi del Comune di San Vito che si è accollato le spese.

«Dopo l’incontro fatto in prefettura quasi due anni fa non è cambiato nulla», dice il sindaco Rocco Catenaro, «ogni giorno riceviamo lamentele e proteste, soprattutto per i danni nei campi. Al loro passaggio i cinghiali mettono tutto a soqquadro. Qualcuno deve prendere una decisione».

Anche il gruppo consiliare del Pd si interroga sui tempi di attuazione del piano di contenimento adottato dalla Provincia nel settembre 2013. «L’assessore alla caccia e pesca, Franco Moroni, ha reiteratamente annunciato l’avvio che, stando alle notizie che abbiamo, è invece ancora di là da venire», sostiene il capogruppo provinciale Camillo D’Amico, «è deplorevole che ancora nulla di concreto si sia avviato quando i danni sono una costante quotidiana e i cittadini si sentono disarmati e non tutelati di fronte alla pericolosa invadenza di questo ungulato, che ormai spopola dappertutto. Non siamo per l’eradicazione della specie, ma vogliamo un fortissimo contenimento numerico che riduca ai minimi termini il pericolo per l’incolumità delle persone e le colture agricole. Per fare questo, se necessario, si adottino anche misure straordinarie come l’apertura della caccia di selezione anche dentro le aree attualmente tutelate».

Dell’incidente dell’altra notte, oltre ai quattro animali morti, restano i danni alle auto, che probabilmente nessuno risarcirà. «All’improvviso mi sono visto davanti 7-8 cinghiali», racconta Fernando Iurisci, di Lanciano, che guidava una delle due auto, la Golf, che ha investito il branco, «è impossibile vederli di notte, se non quando i fari li illuminano a distanza ravvicinata. Non andavo veloce e ho provato a frenare, ma non li avrei potuti schivare poiché occupavano tutta la carreggiata e dalla direzione opposta arrivava l’altra auto». Un cartello, subito dopo il bivio per lo zoo safari, avvisa del pericolo di animali selvatici vaganti per due chilometri. «Non me li aspettavo così vicini al centro abitato e su una strada non secondaria», continua l’automobilista. Nell’impatto con mamma cinghiale la Golf ha avuto il radiatore rotto e il paraurti disintegrati. Da una prima stima i danni ammontano a circa 2mila euro.

Stefania Sorge

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