Colpi di pistola e rogo, distrutta un’auto

Raid in via Pertini contro la Mercedes di un rappresentante di commercio. I fori di proiettile nella parte non toccata dal fuoco
SAN SALVO. Via Pertini, ore 2,50. Due spari in sequenza svegliano i residenti. Una manciata di minuti dopo, il viale al centro della città viene rischiarato dai bagliori del fuoco di un auto in fiamme. Ancora una notte di fuoco a San Salvo. E questa volta gli investigatori non hanno dubbi: si è trattato di un raid doloso. I due fori di proiettile sulla carrozzeria annerita della vettura distrutta dal fuoco, una Mercedes station wagon, raccontano la determinazione e l’odio di chi ha commesso l’attentato. Tanto perché non ci fossero dubbi l’incendiario ha volutamente sparato mirando alla parte di carrozzeria non attinta dal fuoco. I carabinieri non si sbilanciano ma non escludono che dietro al gesto possa esserci una donna contesa. Non sono escluse neppure la pista della vendetta e del dispetto: una banale discussione mal digerita a contraccambiata con i metodi della malavita organizzata.
La vittima si dice convinta che abbiano sbagliato bersaglio. Il proprietario della Mercedes, W.C., è un agente di commercio di 30 anni, ex addetto alla vigilanza di un locale notturno. L’uomo non è sposato e ha sempre avuto una vita molto tranquilla. Per i vicini di casa è una persona riservata e a modo. È stato lui a chiedere per primo aiuto ai vigili del fuoco. Quando i soccorritori sono arrivati il fuoco aveva già distrutto la parte posteriore della station wagon. A poca distanza sono state trovate tracce del liquido infiammabile e i bossoli dei proiettili esplosi.
La Mercedes è stata sequestrata e affidata a un concessionario in attesa di nuovi rilievi della polizia scientifica. L’agente di commercio è stato interrogato a lungo ma non è stato di grande aiuto per gli investigatori. I carabinieri hanno ascoltato diverse testimonianze e acquisito alcuni indizi che potrebbero aiutarli a risolvere il giallo.
Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, in trasferta a Roma per la consegna della Bandiera blu Fee, non ha voluto commentare in alcun modo l’accaduto. La reazione della gente, invece, è decisa. «Che cosa è diventata questa città?», chiedono esasperati. «La politica a questo punto, ma anche il ministero degli Interni hanno il dovere di risponderci. Perché San Salvo ha perso il diritto a essere protetta come dovrebbe?», chiedono i cittadini.
E intanto l’inquietante serie di incendi dolosi si allunga. Dall’inizio dell'anno i raid dolosi sono dieci. Una settimana fa un incendio doloso ha distrutto il furgone di operatore di prodotti ittici parcheggiato a Punta Penna. Ogni episodio ha origini e modalità diverse ma anche un unico denominatore: la volontà di distruggere la quiete pubblica e spaventare.
Paola Calvano
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