Competenze tra assessori È scontro nella giunta

Il movimento di Valente: «Sasso ha l’urbanistica ma sconfina nei lavori pubblici» Il Pd chiede la verifica dopo due anni di amministrazione Pupillo

LANCIANO. La vicenda delle nomine alle Farmacie comunali ha alzato il velo sui rapporti tesi tra Pd e Progetto Lanciano (Pl) all’interno dell’amministrazione comunale. Tensioni che ormai è difficile tenere nascoste. Specie se il movimento civico che fa capo al vicesindaco, Pino Valente, indirizza al sindaco, Mario Pupillo e agli assessori una lettera, protocollata, di doglianze contro un componente della giunta.

Così, lo scorso 2 maggio, all’ufficio protocollo del Comune arriva il documento a firma del segretario cittadino di Pl, Marcello Rovetto, degli assessori Pino Valente e Antonio Di Naccio e dei consiglieri di entrambi i gruppi (l’altro è Rinnoviamo Lanciano).

Le rimostranze del movimento sono rivolte a Pasquale Sasso, titolare dell’urbanistica, accusato di “sconfinare” spesso nelle competenze dei lavori pubblici e, quindi, di surclassare il collega Di Naccio. Nella lettera Progetto Lanciano fa precise richieste. La prima è che il restyling di corso Trento e Trieste, oggi di competenza del settore urbanistica, passi a quello dei lavori pubblici. E che i confini tra i due settori - collocati nella stessa palazzina in vico 2 Salita dei Frentani - siano ridefiniti.

L’iniziativa di Progetto Lanciano è stata accolta più che altro con stupore in municipio. Nulla era trapelato, infatti, nelle riunioni di maggioranza che si svolgono ogni mercoledì sera. Al confronto diretto il movimento ha preferito l’ufficialità di un documento. Un passo falso per qualcuno, il frutto dell’inesperienza per altri.

Adesso le incomprensioni tra Pd e Pl hanno il suggello del timbro dell’ufficio protocollo. Difficile credere che il “caso Farmacie” non abbia inciso. Il distinguo -«Non ho mai avuto tessere di partito»- del presidente designato (prima di scoprire che fosse incompatibile con la carica) Alberto Paone, vicepresidente di Pl, non era piaciuto al segretario del Pd, Leo Marongiu. Che lo scorso ottobre aveva bacchettato Valente anche per il richiamo alla maggioranza «a fare di più».

Dal canto loro i democratici sono tornati a chiedere in questi giorni, con insistenza, la verifica dell’attuazione dei programmi, una sorta di screening dell’operato degli assessori a due anni dall’inizio del mandato. Che si tratti di un velato tentativo di scovare qualche assessore più indolente o pigro? A questo punto ogni sospetto è lecito.

Stefania Sorge

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