Comune, lite sull’incarico esterno «Un risparmio rispetto al passato»
Sindaco e assessore difendono l’affidamento diretto dopo le accuse partite dall’opposizione «Siamo in dissesto, ma la nomina è necessaria: forniremo tutti i chiarimenti alla Corte dei conti»
CHIETI. Ripetono più volte le parole «risparmio» e «convenienza» il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’ambiente Chiara Zappalorto, ribattendo così all’accusa di «spreco di denaro pubblico» piovuta dalle fila dell’opposizione. Il caso finito al centro delle polemiche, con tanto di richiesta di verificare la legittimità del provvedimento inviata dal consigliere di Forza Chieti, Stefano Maurizio Costa, alla procura regionale e alla sezione controllo della Corte dei conti (oltre che all’Organismo straordinario di liquidazione e al segretario generale del Comune), riguarda l’incarico diretto affidato a una consulente esterna che costerà al Comune in dissesto 11mila euro per nove mesi. In passato, è la precisazione degli amministratori, lo stesso impiego è costato «28.358,69 euro in totale per 12 mesi, pari a 2.363,22 al mese», a fronte di «nove ore a settimana e 36 al mese».
L’offerta economica della professionista, come si legge nella determina approvata martedì scorso, è stata considerata «ampiamente conveniente per l’ente per le ore prestate rispetto a incarichi precedenti di medesimo ruolo e medesimo appalto» e «congrua in relazione alla natura del servizio e alle attività da espletare». Simona Mantenuto di Scafa sarà di supporto al Rup (responsabile unico del procedimento) per dieci ora a settimana per la gestione del servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti a un costo complessivo di novemila euro per nove mesi, eventualmente prorogabili di altri nove, e si occuperà anche delle attività di consulenza di parte relative a un contenzioso in essere tra l’amministrazione e l’operatore privato che si occupava del contratto precedente, ricevendo in cambio altri duemila euro.
«Il supporto al Rup nominato dal Comune di Chieti per l’appalto dei rifiuti non è una consulenza ex novo: c’è sempre stato, solo che quella in questione, da noi rimodulata e che ha attivato l’attenzione di qualche solerte consigliere di minoranza, costa quasi il sessanta per cento in meno rispetto al passato», sottolineano Ferrara e Zappalorto, parlando di un compenso «equiparato al valore del lavoro di un operaio specializzato». «Il costo, 1.000 euro al mese per totale 9 mesi», aggiungono, «è ricompreso nel Piano economico finanziario (Pef) della Tari, dunque non pesa oltremodo sul bilancio della città, perché ne è già parte».
«La città è in dissesto, questo è un particolare che non sfugge a chi amministra oggi e sta prendendo carico problemi rimasti inaffrontati per anni», evidenziano il sindaco e l’assessore all’ambiente, «la figura di assistente al Rup stavolta, dunque, prevede un risparmio importante. La nomina si è resa necessaria in quanto un altro dei nostri funzionari specializzati è andato via e quindi il servizio ambiente, uno dei più importanti per la città, era rimasto completamente scoperto. Ci rammarica poi il fatto che per attaccarci il consigliere non abbia fatto di conto e dica che il costo della consulenza è pari a 100 euro l’ora, perché questa affermazione non risponde al vero».
«L’appalto dei rifiuti è un’attività irrinunciabile per la città, perché è uno dei servizi più importanti per l’amministrazione, era impensabile lasciare scoperto questo ruolo di supporto vista la delicatezza della gestione. Saremo ben lieti di fornire queste informazioni alla procura della Corte dei conti, qualora ci chiamasse, specificheremo anche che la consulenza rimodulata è più conveniente all’Ente, non solo perché passa da 28.358,69 in totale per 12 mesi, pari a 2.363,22 al mese, ma anche perché più estesa nei tempi, la precedente era di 9 ore a settimana, 36 ore al mese»
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L’offerta economica della professionista, come si legge nella determina approvata martedì scorso, è stata considerata «ampiamente conveniente per l’ente per le ore prestate rispetto a incarichi precedenti di medesimo ruolo e medesimo appalto» e «congrua in relazione alla natura del servizio e alle attività da espletare». Simona Mantenuto di Scafa sarà di supporto al Rup (responsabile unico del procedimento) per dieci ora a settimana per la gestione del servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti a un costo complessivo di novemila euro per nove mesi, eventualmente prorogabili di altri nove, e si occuperà anche delle attività di consulenza di parte relative a un contenzioso in essere tra l’amministrazione e l’operatore privato che si occupava del contratto precedente, ricevendo in cambio altri duemila euro.
«Il supporto al Rup nominato dal Comune di Chieti per l’appalto dei rifiuti non è una consulenza ex novo: c’è sempre stato, solo che quella in questione, da noi rimodulata e che ha attivato l’attenzione di qualche solerte consigliere di minoranza, costa quasi il sessanta per cento in meno rispetto al passato», sottolineano Ferrara e Zappalorto, parlando di un compenso «equiparato al valore del lavoro di un operaio specializzato». «Il costo, 1.000 euro al mese per totale 9 mesi», aggiungono, «è ricompreso nel Piano economico finanziario (Pef) della Tari, dunque non pesa oltremodo sul bilancio della città, perché ne è già parte».
«La città è in dissesto, questo è un particolare che non sfugge a chi amministra oggi e sta prendendo carico problemi rimasti inaffrontati per anni», evidenziano il sindaco e l’assessore all’ambiente, «la figura di assistente al Rup stavolta, dunque, prevede un risparmio importante. La nomina si è resa necessaria in quanto un altro dei nostri funzionari specializzati è andato via e quindi il servizio ambiente, uno dei più importanti per la città, era rimasto completamente scoperto. Ci rammarica poi il fatto che per attaccarci il consigliere non abbia fatto di conto e dica che il costo della consulenza è pari a 100 euro l’ora, perché questa affermazione non risponde al vero».
«L’appalto dei rifiuti è un’attività irrinunciabile per la città, perché è uno dei servizi più importanti per l’amministrazione, era impensabile lasciare scoperto questo ruolo di supporto vista la delicatezza della gestione. Saremo ben lieti di fornire queste informazioni alla procura della Corte dei conti, qualora ci chiamasse, specificheremo anche che la consulenza rimodulata è più conveniente all’Ente, non solo perché passa da 28.358,69 in totale per 12 mesi, pari a 2.363,22 al mese, ma anche perché più estesa nei tempi, la precedente era di 9 ore a settimana, 36 ore al mese»
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