Comune senza soldi, i parchi gioco chiusi

Dopo un giorno di stop trovato in extremis l’accordo da diecimila euro al mese con Formula Ambiente
CHIETI. Cancelli chiusi per un giorno nei parchi gioco teatini. Il Comune senza più soldi sembrava non poter più continuare a pagare Formula Ambiente, che si occupa del servizio di gestione dei parchi, e così pareva avesse deciso di chiuderli tutti. La chiusura dei cancelli è effettivamente scattata ieri, ma già da oggi sarà revocata. È quanto assicura il sindaco Diego Ferrara che riferisce di un incontro svolto ieri con Formula Ambiente, in cui sarebbe stato trovato l’accordo per riprendere la gestione del servizio. Il Comune è un ente in dissesto economico e finanziario dal 22 giugno 2023, a novembre scorso l’amministrazione ha presentato il primo bilancio del periodo del dissesto, che però deve ottenere il via libera del ministero e della Corte dei conti, ma da Roma, passati oltre dieci mesi, non sono ancora arrivate notizie sull’approvazione del documento. Senza bilancio, il Comune con le casse in rosso fa grandissima fatica ad andare avanti. In questo caso c’era stato un problema relativo alla gestione dei servizi cimiteriali per cui il Comune aveva dovuto reperire soldi togliendoli dal capitolo relativo ai parchi gioco. L’accordo trovato in extremis con Formula Ambiente prevede che l’amministrazione si impegni a pagare il dovuto non appena avrà la disponibilità economica. Il costo del servizio di gestione, manutenzione e custodia dei parchi gioco della città è di poco più di 10mila euro al mese. A luglio Formula Ambiente ha ricevuto per l’espletamento di questo tipo di servizio 10.439 euro, mentre il servizio della sola raccolta dei rifiuti è venuto a costare 729.940 euro. A sollevare il problema della chiusura dei parchi è stato ieri il consigliere di opposizione Maurizio Costa, capogruppo di Forza Chieti. Per Costa la chiusura è stata «l’ennesimo esempio della pessima amministrazione del sindaco Diego Ferrara, della sua giunta e della sua maggioranza. Si continua a far pagare il peso di una cattiva amministrazione alle famiglie e soprattutto ai più piccoli. Per fortuna in questo caso ce ne siamo subito accorti e si è corso ai ripari».(a.i.)
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