Il nuovo direttore generale della Asl, Thomas Schael, dà lo stop al concorso dopo la sentenza del Tar

CHIETI

Concorso Asl a porte chiuse, il nuovo direttore annulla tutto 

Dopo il ricorso di una candidata esclusa, la prova orale è da rifare: non poteva tenersi senza pubblico. Il manager tedesco Schael recepisce la sentenza del Tar e risolve i contratti con i dirigenti vincitori 

CHIETI. Ricordate il film “Immaturi” di Paolo Genovese, con i protagonisti costretti a sostenere di nuovo l’esame di maturità? Qualcosa di simile è accaduto alla Asl Lanciano Vasto Chieti, dove un concorso è da rifare perché gli orali si sono svolti a porte chiuse, vietando ai candidati di assistere alle prove degli altri. «È stata una modalità di esame illegittima», ha sentenziato il Tar, imponendo all’azienda sanitaria di ripetere gli orali di tutti i partecipanti che hanno superato lo scritto e la pratica. Il problema è che, dopo il posto da dirigente amministrativo messo in palio con il concorso, di assunzioni ne sono state previste in totale 5 con lo scorrimento della graduatoria autorizzato dalla Regione. Di conseguenza, giovedì scorso, il nuovo direttore generale della Asl, il tedesco Thomas Schael, ha firmato le delibere con le quali ha annullato i contratti già stipulati e nominato una nuova commissione esaminatrice. Una doccia gelata per i vincitori della lotteria del posto pubblico.
IL RICORSO. Tutto comincia all’inizio di quest’anno, quando una dei 120 candidati presenta ricorso davanti ai giudici amministrativi di Pescara, chiedendo di cancellare la graduatoria finale del concorso. Il motivo? «Il 5 novembre 2018, giorno di espletamento della prova orale», è scritto nelle carte, «i candidati sono stati invitati a sostare tutti in una stanza diversa da quella di esame, alla quale hanno potuto accedere uno alla volta, senza poter assistere agli esami degli altri e senza poter avere contatti con l’esterno durante l’attesa».
LA TESI DELLA ASL. Secondo l’azienda sanitaria, invece, «il divieto di accesso all’aula di esame da parte degli altri candidati è giustificato dall’esigenza di garantire parità di trattamento evitando che solo alcuni venissero a conoscenza delle domande standardizzate». La Asl è d’accordo sul fatto che la prova orale debba essere svolta in un’aula aperta al pubblico, «ma vi è appunto differenza tra il pubblico e i candidati partecipanti».
LA SENTENZA. «Il ricorso è fondato», è la conclusione alla quale arriva il Tar. «È interesse proprio di ciascun candidato partecipare all’esame di tutti gli altri e all’estrazione a sorte dei quesiti al fine di verificare di persona il corretto operare della commissione e l’assenza di parzialità nei propri confronti. Né può ritenersi che tale interesse possa essere sacrificato in ragione della scelta della commissione di sottoporre gli stessi quesiti a tutti i concorrenti, tanto più che, come giustamente evidenziato anche dal Consiglio di Stato, in casi come quello di specie, la vastità delle materie permette pur sempre “l’articolazione di un numero conveniente di quesiti tale da consentire di sottoporre domande sempre variate, ancorché di equivalente difficoltà tecnica”». Entrando più nel dettaglio, secondo il tribunale amministrativo, «la prova orale è inficiata nella sua interezza poiché è stata svolta nelle descritte illegittime modalità con riferimento a tutti i candidati e non con riferimento alla sola ricorrente, che ovviamente aveva interesse a partecipare agli esami di tutti gli altri».
NUOVA COMMISSIONE. L’annullamento di tutti i verbali, si legge ancora in sentenza, «comporta il conseguente obbligo di riprovvedere da parte della Asl con una commissione in composizione radicalmente diversa. Prescrizione, quest’ultima, che trova la propria ragione di essere proprio nella necessità che il candidato sia sottoposto a una valutazione realmente “nuova”, ovvero priva degli inevitabili condizionamenti che deriverebbero ai precedenti commissari dall’avere già valutato in senso negativo il candidato». La nuova commissione, come deciso dal direttore generale Schael, sarà presieduta da Stefano Di Rocco e composta da Alberto Cianci e Simone Aquilanti (membri titolari), Giustinantonia Chieffo e Michele Gagliani (supplenti) e Simona La Morgia (segretario).

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